Serie C, sospese attività sportive

Tutela della salute dei calciatori, raggiunta intesa tra Lega Pro e Associazione Italiana Calciatori.

Serie C, sospese attività sportive. La notizia è stata resa nota attraverso un comunicato ufficiale della Lega Pro: "a partire da oggi fino a tutto il 20 marzo, osservata la sosta delle attività. (...) Non saranno consentite attività sportive ed anche di allenamento".

Serie C, sospese attività sportive

Serie C, sospese attività sportive. A seguito dei provvedimenti governativi disposti per la prevenzione dall’allarme Coronavirus,

la Lega Pro assume nuove decisioni.

Attraverso un’intesa raggiunta con l’AIC (Associazione Italiana Calciatori),

la stessa Lega Pro ha decretato la sosta di qualsiasi attività sportiva e allenamenti fino al 20 marzo.

Una scelta certamente in linea con il programma perseguito dall’attuale Governo che attribuisce una priorità alla tutela della salute dei calciatori.

Queste le parole del comunicato ufficiale pubblicato sul sito della Lega Pro:

“In conseguenza dell’emergenza legata al Coronavirus e dei provvedimenti assunti dal Presidente del Consiglio dei Ministri”,

“la Lega Pro, per la tutela della salute, ha raggiunto un accordo con l’Associazione Italiana Calciatori”

“Ha disposto che, a partire da oggi fino a tutto il 20 marzo, sia osservata la sosta delle attività”.

Non mancano le dichiarazioni del Presidente Francesco Ghirelli:

“Nel corso della sosta – spiega Francesco Ghirelli, Presidente Lega Pro – non saranno consentite attività sportive ed anche di allenamento”.

“Resta comunque ferma, ma soltanto con l’accordo dei calciatori, la possibilità di ridurre la durata della sosta”.

“Questo, inoltre, permetterà ai tesserati – continua Ghirelli– di beneficiare delle ferie previste dall’Accordo Collettivo loro applicabile”,

“in ossequio alle disposizioni urgenti emanate dal Governo”.

Serie C, sospese attività sportive

Prosegue il comunicato:

“Nell’accordo sottoscritto da Lega Pro e AIC si legge “resta ovviamente inteso che”,

“atteso il divieto di ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico”,

“in tale periodo i tesserati interessati saranno chiamati ad osservare le restrizioni imposte dai DPCM del 08/03/2020 e del 09/03/2020”,

“anche in tema di spostamenti, che prevedono, tra l’altro”:

Conclude il comunicato:

“a) di evitare quelli in entrata e in uscita dal luogo di dimora o domicilio nel comune dove ha sede l’attività lavorativa”,

“ovvero dal differente luogo dove gli stessi effettivamente abitano, salvo le ipotesi legate a situazioni di necessità o motivi di salute”;

“b) di rimanere nella propria abitazione, in caso di febbre superiore a 37,5 gradi”,

“limitando al massimo i contatti sociali, nonché di contattare il proprio medico curante”;

“c) di non uscire dalla propria abitazione per chi è sottoposto alla quarantena o è risultato positivo al virus”.

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