REGIONE SICILIANA, PONTI E VIADOTTI SOTTO OSSERVAZIONE

Occorrono 10 miliardi nonostante ciò si rischia di perdere anche i fondi del Patto per il Sud

Regione Siciliana, Ponti e viadotti sotto osservazione. Dopo la tragedia di Genova, nell’isola, Ponti e viadotti restano ‘osservati speciali’. Occorrono 10 miliardi nonostante ciò si rischia di perdere anche i fondi del Patto per il Sud.

REGIONE SICILIANA, PONTI E VIADOTTI SOTTO OSSERVAZIONE

Regione Siciliana, Ponti e viadotti sotto osservazione. Sono circa 60 mila i ponti e viadotti in Italia. Quasi settemila in Sicilia e pressappoco 4 mila di questi sono posti sotto attenta osservazione perchè necessitano di interventi di varia natura. Anche se a rischio crollo in realtà sarebbero soltanto sei: quelli chiusi alla circolazione in attesa di interventi importanti di restauro conservativo.

Questa è la fotografia dei ponti siciliani sui quali si sono accesi i riflettori dopo il crollo di Genova. Ad onor del vero, già erano al centro dell’attenzione considerato che nell’isola i crolli si sono susseguiti fin troppi: dal viadotto Verdura al viadotto Himera sulla A 19 e viadotto Morandi ad Agrigento.

Da recenti calcoli per intervenire su tutti sarebbero necessari poco più di 10 miliardi, una somma ingente considerando che gli interventi previsti in Sicilia nei prossimi 5 anni per affrontare la manutenzione degli ultimi dieci è di 1 miliardo e 100 milioni e già si propone come uno sforzo immane.

Michele Mancuso, del gruppo parlamentare di Forza Italia all’Ars commenta: «Quel che è successo deve servire a riflettere su quanto sia importante pensare alla Sicilia in tema di ristrutturazione. Il disastro di Genova oltre ad unirci al dolore delle famiglie delle vittime deve darci il coraggio di reagire».

Il Deputato regionale aggiunge: «Le Infrastrutture non sono più solo speranza di sviluppo, sono anche certezza di futuro. Dobbiamo fare il possibile per essere attuali e soprattutto efficienti. La Sicilia merita attenzione più che mai. Il nostro prossimo nemico si chiama cemento! Quanto resisterà? Saremo capaci di dare ai nostri i giovani strade certe? Il Governo regionale, quello nazionale, la politica tutta non può permettersi incertezze. Gli investimenti in infrastrutture sono sempre pochi se pensiamo a quello che c’è da fare».

In conclusione Mancuso afferma: «Niente populismo niente chiacchiere. Servono certezze e il Governo regionale, il Parlamento siciiano devono dare il primo esempio con la concretezza dell’azione».

Mentre si discute sulle risorse, la Sicilia rischia di perdere anche quelle non solo destinate per la manutenzione delle strade. Giuseppe Picciolo, segretario regionale di Sicilia Futura denuncia: «Rischiamo di perdere la mole di risorse previste dal Patto per il Sud. II nuovo codice degli appalti, che costituisce lo strumento operativo dei fondi, impone secondo le previsioni del governo gialloverde che possano essere finanziati solo i progetti esecutivi».

Aggiunge Picciolo: «È risaputo che le Amministrazioni pubbliche, tanti sono i Comuni interessati, possano produrre progetti esecutivi solo di piccola dimensione e di ridotto impegno finanziario per evidenti difficoltà di tipo economico e organizzative. Del resto anche il fondo di rotazione regionale per la progettazione risulta ancora poco accessibile e per piccoli Regione Siciliana, Ponti e viadotti sotto osservazioneimporti».

Continua il segretario di Sicilia Futura: «Per queste ragioni serve, nelle more del varo del codice degli appalti, un intervento finalizzato a riabilitare senza se e senza ma l’applicazione dell’appalto integrato (progettazione esecutiva+lavori), consentendo alle Amministrazioni di pervenire al livello definitivo di progettazione. Altrimenti il rischio vero è che una grossa fetta dei finanziamenti del Patto per il Sud vadano in fumo».

In conclusione Picciolo commenta: «Comprendiamo che si tratta di un aspetto più tecnico che politico, ma ha un’importanza strategica fondamentale. Sicilia Futura è disponibile a creare un tavolo regionale allargato ai deputati e ai senatori che vogliano affrontare il problema in modo serio, per cercare una soluzione che ci consenta di spendere i finanziamenti».

1 Commento

  1. Siamo tutti preoccupati, va bene. Ma io che da oltre dieci anni passo sul ponte autostradale del viadotto Ritiro, alle porte di Messina, che ha solo una corsia di percorrenza ed è in riparazione da oltre dieci anni, mi domando: A chi debbo indirizzare la mia rabbia giornaliera per questo ponte che quando crollerà farà una strage con i morti a centinaia? VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA!!!!!! Dal profondo del cuore!!!!!!

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