PROSTITUZIONE E RITI VOODOO A CATANIA, ARRESTATA

Sono scattate le manette per la "madame" nigeriana dopo la testimonianza di una vittima. La testimone ha permesso alla polizia di scoprire un’organizzazione retta da Belinda John, 37 anni. La testimonianza delle minacce subite per estorcere 35mila euro.

 

 

PROSTITUZIONE E RITI VOODOO A CATANIA, ARRESTATA –

E’ finita in manette la nigeriana Belinda John, 37 anni. La squadra mobile della Questura di Catania ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal Gip su richiesta della Procura distrettuale etnea.
Le ipotesi di reato a lei ascritte sono associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed alla tratta di persone, con le aggravanti di avere esposto a pericolo la vita o l’incolumità delle vittime e per avere agito col fine di destinare giovani donne alla prostituzione o, comunque, allo sfruttamento sessuale ed al fine di trarne profitto.
La ‘madame’ faceva parte di un’organizzazione che gestiva una rete di giovanissime nigeriane, anche minorenni. Le vittime venivano avviate alla prostituzione attirandole in Sicilia con la promessa di farle lavorare in Europa e minacciando con riti voodoo le stesse e i loro familiari di farli perseguitare da incubi e demoni se non avessero fatto fronte al debito contratto, una cifra che oscillava poco più di 30mila euro a persona.
Gli investigatori hanno avviato le indagini dopo le dichiarazioni di una minorenne nigeriana, arrivata a Palermo con uno sbarco di migranti, sulla nave Siem Pilot, il 24 luglio 2015.
Era partita da Benin City, passando da Lagos, in Nigeria, dove aveva appreso la verità: in Italia non l’aspettava un lavoro, ma l’avvio alla prostituzione per restituire i 35mila euro che la sua famiglia aveva promesso alla ‘madame’.
Durante intercettazioni eseguite dalla squadra mobile è stata scoperta la vicenda di un’altra giovane donna che doveva ‘restituire’ all’indagata 30mila euro per il suo ‘viaggio’, con pagamenti mensili di 4.000 euro.
La ragazza è riuscita a scappare, ma la ‘madame’ l’ha fatta contattare telefonicamente dai suoi genitori e l’ha fatta parlare con l’autore del rito voodoo che la ha minacciata secondo il racconto reso alle forze dell’ordine: « …i tuoi genitori sono qua da me! Da questo momento in poi tu devi parlare con la verità! Se tu dirai delle bugie, morirai…».

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