CIRCOLI FUTURO E LIBERTA’ SICILIA: TRIVELLAZIONI VAL DI NOTO ”IL GRUPPO ALL’ARS ASCOLTI IL TERRITORIO”

“Siamo esterrefatti degli ultimi sviluppi della vicenda delle trivelle in Val di Noto,  e più che il rinnovato allarmismo per un via libera alla Panther Oil ancora tutto da vedere, ci preoccupa la reazione del gruppo FLI all’Assemblea regionale siciliana, con l’avallo del coordinatore regionale dei comitati costituenti,  Pippo Scalia: esempio di scollamento dei nostri rappresentanti rispetto al comune sentire dei territori che rappresentano. Le coerenti dichiarazioni di Fabio Granata sono, a nostro avviso, perfettamente in linea con l’impostazione politica nazionale su questi  temi e rappresentano posizioni non personali ma politiche della base, i circoli di FLI in tutta Italia come nel Val di Noto”.

Lo dichiarano i responsabili dei 32 circoli di FLI “Generazione Italia ‘92 Siracusa”,  G.I. Catania,  Generazione Sud Est,   GI giovani Catania, GI Giovani di Siracusa, GI Lentini, GI Pachino, GI Noto, GI Augusta, GI Enna, GI Avola, Generazione Palermo Ambiente e legalità, GI giovani Favara, Generazione Innovazione Palermo, GI Scordia, GI Sport e Tempo  libero Sicilia e i 16

circoli della provincia di Catania.

“La presa di posizione dei nostri rappresentanti all’ARS segna la necessità urgente di un confronto con un gruppo che oltre a dirsi rinnovato deve dimostrare di avere la capacità di un rinnovamento concreto del modo di fare politica all’altezza del percorso avviato, punto su cui si è proprio consumata la rottura con il PdL e che ha segnato la nascita di Generazione Italia e Futuro e Libertà”.

“La sentenza del Tar va chiaramente rispettata, ma va anche letta in combinato disposto con le norme regionali che nel frattempo sono sopraggiunte, primo fra tutti il piano paesistico, gli altri strumenti normativi e la volontà fondamentale della popolazione, non sempre ad oggi coerentemente rappresentata dalla classe dirigente.  E’ ora che il territorio e le istituzioni regionali di riferimento – concludono  –  prendano delle decisioni definitive e chiare sulle opzioni di sviluppo del Val di Noto, dove la più grande scommessa economica si gioca sulla capacità di valorizzazione e tutela dello straordinario patrimonio storico-culturale-ambientale e sulle caratteristiche del  paesaggio”.

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