CONCORSO “BLUES ON THE ROAD”: PUBBLICATO IL BANDO PER LA SELEZIONE DELLE BAND TALENTUOSE

Mascalucia (Ct) – In attesa dell’Etna inBlues, che si terrà nel mese di luglio a Mascalucia alla presenza di autorevoli star internazionali, le formazioni musicali emergenti sul territorio nazionale si preparano a scendere sull’affascinante “green” del Concorso Blues on the road.

L’attenzione di appassionati di musica, addetti al settore e mezzi di comunicazione si calamiterà su una rassegna di concerti pensata per offrire una vetrina privilegiata a musicisti blues, rock-blues, rhytm & blues. Una sorta di “evento nell’evento” che incarna un’opportunità straordinaria per i giovani gruppi i quali, se dichiarati vincitori della selezione, saranno proposti al grande pubblico dell’Etna inBlues di Mascalucia.

Si rinnova dunque l’appuntamento con il Concorso il cui bando di selezione, che contiene il regolamento e i moduli di iscrizione, è pubblicato sul sito web dell’Associazione (www.associazioneinblues.com). Colonne portanti della manifestazione, propedeutica al Festival di luglio, sono le serate che vedranno come protagoniste le band emergenti, le cui performance si dipaneranno in noti pub e nelle più caratteristiche paninerie siciliane, della provincia di Catania e con qualche “puntatina” oltre lo Stretto.

Accattivanti per le band partecipanti alla selezione le novità dell’edizione rinnovata nei contenuti, ma dalla formula già vincente. Le 3 band che si segnaleranno particolarmente sotto il profilo tecnico-qualitativo, dopo essere state selezionate da una giuria “ad hoc”, apriranno le serate della rassegna estiva, l’Etna inBlues. Bollono in pentola però altre gustose sorprese per i protagonisti della rassegna primaverile che rappresenta la perfetta vetrina, oltrechè un trampolino di lancio, per la kermesse estiva di etnomusicultura.

Un tour italiano o europeo per la band che si contraddistinguerà maggiormente in seno alle selezioni e poi soprattutto nelle serate finali? Oppure sarà assicurata alla band più convincente la collaborazione con una nota casa discografica finalizzata ad incidere un disco?

“Ancora gli ultimi dubbi devono essere dipanati  – confessa Corrado Zappalà, Direttore Organizzativo dell’Associazione Etna inBlues. E’ certo però che le formazioni musicali che saranno selezionate nell’ambito del Blues on the road si esibiranno nelle serate finali del Festival estivo e alla band italiana che convincerà maggiormente la giuria andrà un premio d’eccezione: la possibilità di partecipare ad una tournèe italiana o europea o l’opportunità di incidere un disco. A tal riguardo, ci riserviamo ancora qualche giorno per comunicare ufficialmente gli ultimi dettagli di un happening che vogliamo rendere quanto più completo possibile per il pubblico che assisterà alle serate e al tempo stesso appetibile per le band partecipanti”.

Un Concorso insomma accattivante, pieno di sorprese e dai suggestivi echi letterari.

Il nome del Concorso richiama infatti alla memoria una delle più grandi opere della letteratura americana e mondiale: il romanzo scritto nel 1951 da Jean-Louis Lebris de Kerouac, noto al grande pubblico con il nome di Jack Kerouac. Sulla strada (On the road) fatica letteraria pubblicata solo nel 1957, fu definita il “manifesto della beat generation”, movimento culturale americano che influenzò profondamente la società del tempo grazie ad autori come Allen Ginsberg, William Burroughs, Lawrence Ferlinghetti ed aveva in Kerouac il suo più grande e nobile esponente.

“Beat è il viaggio dantesco – recitava uno dei suoi più illustri cantori, Gregory Corso. Il beat è qualunque uomo che rompa il sentiero stabilito per seguire il sentiero destinato”. Beat generation, termine coniato proprio da Jack Kerouac, nacque per contrapporsi a tutte quelle forme inique di potere volte a sopraffare l’uomo civile e libero: le polizie segrete, i campi di concentramento, l’oppressione, la schiavitù, la guerra e la morte. Temi particolarmente cari al blues, le cui radici e la cui evoluzione sono da ricercare tra i canti della comunità dei poveri schiavi afroamericani che lamentavano il proprio disagio nelle piantagioni di cotone degli stati meridionali degli Stati Uniti d’America. E chi meglio della forma musicale delle “dodici battute” è in grado di dare voce all’uomo libero, lontano dalle costrizioni e dagli schemi imposti ed inaccettabili della società?

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