Etna continua la sua attività parossistica, poi si ferma

Il vulcanologo Marco Neri: «Queste esplosioni producono suoni gravi bassi che fanno tremare i vetri delle porte e delle finestre»

Etna continua la sua attività parossistica, poi si ferma

Etna continua la sua attività parossistica. l'attività stromboliana ha prodotto fontane di lava al cratere di Sud-est, poi concluse.

Etna continua la sua attività parossistica, poi si ferma

Etna continua la sua attività parossistica. Quindicesimo parossismo dell’Etna, poi si ferma.  Il vulcano attivo più alto d’Europa fa la voce grossa con un nuovo fenomeno parossistico.

Forti boati sono stati avvertiti nei comuni jonico-etnei. Con la loro impetuosità essi sono assurti a spia del fenomeno eruttivo materializzatosi.

A connotarsi per la sua attività esplosiva è stato il cratere di Sud-Est.  Alle ore 6.31 i tremori raggiungono una soglia di livello alto.

Registrato un aumento dell’attività stromboliana alle 6,30 al cratere di Sud-Est con emissione di cenere vulcanica.

l’attività stromboliana alle 8.32 è approdata allo stadio del fontanamento. Alle 10.30, le fontane di lava al cratere di Sud-est, si sono concluse.

La cenere caduta, colpisce prevalentemente Vena, frazione di Piedimonte Etneo, lo stesso Piedimonte, Milo e altri comuni come Fiumefreddo di Sicilia, Calatabiano, Giardini Naxos e Taormina.

Riscontrato a Vena materiale piroclastico grossolano precipitato al suolo.

Interviene sul nuovo parossismo il vulcanologo Marco Neri:

«Una volta che finisce la fontana, il fenomeno si esaurisce. Abbiamo avuto un evento che è la fotocopia dei precedenti»

Aggiunge il vulcanologo:

«L’unica differenza tra gli ultimi parossismi e i precedenti sta forse in effetti acustici prima meno evidenti. Tuttavia, ciò potrebbe essere una conseguenza delle condizioni atmosferiche e del vento».

Continua lo studioso dei vulcani:

«Queste esplosioni producono suoni gravi bassi che fanno tremare i vetri delle porte e delle finestre».

«Per vie delle condizioni meteo connotate da nuvolosità, non è dato sapere se vi siano colate ma è probabile».

Spiega Neri:

«Negli ultimi episodi parossistici, è accaduto che si sia generata una consistente colata lavica in direzione della Valle del Bove e ne sia rimasta attiva un’altra alla bocca più bassa del cratere di sud-est».

Conclude il vulcanologo:

«Quindi tra una fontana e l’altra rimaneva in genere anche una piccola colata attiva».

Umberto Trovato

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