Cessione Calcio Catania, attriti fra Tacopina e Sigi

L'avvocato Ferraù ribadisce: "E' nostra intenzione cedere la società a un imprenditore che ha potenzialità economiche importanti".

Cessione Calcio Catania, attriti fra Tacopina e Sigi. Tacopina lamenta ritardi nella stipula del contratto: "Ero pronto a firmare alla fine di dicembre, poi il 9 gennaio e sono pronto a firmare ora". L'avvocato Ferraù risponde alle dichiarazioni dell'avvocato italo-americano.

Cessione Calcio Catania, attriti fra Tacopina e Sigi

Cessione Calcio Catania, attriti fra Tacopina e Sigi. Sono ore calde quelle vissute in casa Catania sul fronte della cessione del club di via Magenta.

Vendita che, a meno di nuovi colpi di scena inaspettati, si concretizzerà sabato 16 gennaio quando Joe Tacopina firmerà l’accordo preliminare con l’attuale proprietà della SIGI Spa.

Tuttavia nella giornata di ieri l’avvocato italo-americano ha rilasciato alcune dichiarazioni preoccupanti per l’esito della trattativa,

lamentando alcuni ritardi da parte della SIGI sulla definizione del contratto ufficiale.

Inoltre lo stesso Tacopina non solo avrebbe parlato del rischio della trattativa a causa della situazione debitoria del Calcio Catania,

ma avrebbe specificato anche che “ci sono debiti che la SIGI non sapeva nemmeno che il mio team avesse scoperto due settimane fa”.

senza tuttavia perdere le speranze per un esito positivo al cambio di gestione del club etneo.

Non si è fatta attendere l’immediata risposta dell’avvocato Giovanni Ferraù al termine di una riunione fra i soci della SIGI,

il quale in primis ha ribadito la volontà da di cedere le quote della squadra rossazzurra all’imprenditore statunitense.

Nello specifico, Ferraù avrebbe affermato che i ritardi nella firma dell’accordo preliminare sarebbero avvenuti non per causa loro,

ma perché l’entourage di Tacopina avrebbe mandato in più di un’occasione bozze di contratto differenti e quindi da rivedere.

Trattativa cessione Catania, attriti fra Tacopina e SIGI

Queste le parole di Giovanni Ferraù:

“Abbiamo sempre fornito date concordate con l’investitore”.

“Ancora oggi siamo convinti di poter firmare il contratto questa settimana, ma un contratto prevede due parti:

non c’è una parte debole e una forte”.

“Non ci aspettavamo un’altra uscita di Tacopina, ma è nel suo carattere”.

Prosegue Ferraù:

“Se saltano fuori nuovi creditori, come accaduto sino a fine dicembre, non è colpa di SIGI”. 

“Si tratta di cedere, ma nell’ambito di una compravendita. Altrimenti parleremmo di una donazione”.

“Non possiamo acconsentire a uno sbracamento totale”

E puntualizza:

“Potremmo ancora stipulare l’atto giorno 16, ma non vogliamo pressione”.

“Dalla riunione di giorno 8 eravamo usciti in perfetta sintonia con l’avvocato Arena”.

“Ci è stato chiesto di dire sì o no stamattina stesso alla nuova bozza di contratto arrivata ieri sera”.

Conclude Ferraù:

“Il closing dovrebbe arrivare intorno al 19 febbraio, ma il problema non è dover far fronte alle scadenze di fine mese: ci penserà Sigi”. 

“Voglio continuare a pensare che le parti in causa abbiano a cuore il futuro del Catania”.

Poi chiosa:

“La Sigi lo ha di sicuro, ora si tratta di chiudere”.

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