Il cantastorie alla Galleria Cavour – intervista

La mostra rimarrà aperta fino al prossimo 3 ottobre sotto il segno dell’arte al servizio della storia

Il cantastorie alla Galleria Cavour - intervista. Il cantastorie ha il merito di veicolare episodi storici con la teatralità delle immagini, la ricerca dei dettagli e la verosimiglianza delle figure.

Il cantastorie alla Galleria Cavour – intervista

Il cantastorie alla Galleria Cavour – intervista. Inaugurata lo scorso 27 settembre la personale “Il cantastorie” di Maurizio Gemelli presso la Galleria Arte Cavour di Messina.

«La pittura rimane uno dei linguaggi divulgativi della storia di un popolo».

In rassegna quattro dipinti rappresentanti la storia di Rometta, dalla fondazione alla caduta ad opera dei Saraceni,

rievocando riferimenti culturali e sociali di rilievo su tele di 2 metri per 2.

«La pittura è stato uno dei mezzi principali per divulgare la storia» – afferma Gemelli.

Il pittore aggiunge che tuttora la pittura conserva il ruolo divulgativo, coniugando la valenza documentale alla visione creativa.

Diversamente dalla fotografia, che rimane attinente al reale nel ricomporre gli eventi storici.

Infatti, le tele del Gemelli possono assimilarsi alla narrazione pittorico-documentale,

garantita dalla ricerca e consultazione di testi storici e iconografici, idonei a suggerire modus e tempus rievocativi.

«Taccio che liberando Arcadio Augusto / Zancle m’offrì le sue tre torri in dono; / e di quando Ruggier di glorie onusto mi diè con altri Re, nulla ragiono.» (Sac. Domenico Ardizzone, Arciprete di Rometta Anno 1740)

Sono le tre torri presenti  nello stemma di Messina e donate dal suo Senato all’antica “Rametta”,

per avere partecipato nel 407 d.C. alla spedizione organizzata dai Messinesi per liberare l’Impertaore Arcadio.

Tuttora lo stemma del Comune di Rometta contiene quelle tre torri.

Rometta, la cittadina rialzata e riedificata, come vuole il significato etimologico del verbo arabo “ramuth”.

Il cantastorie alla Galleria Cavour - intervista

Un esempio di come la storia diventa presente e i documenti conservano la propria veridicità nella reinterpretazione tramite l’arte:

questa la cifra che caratterizza la personale di Gemelli.

Da qui la rilevanza contestualizzata di ogni dettaglio, riferibile alla fisiognomica delle figure dipinte e alla scelta dei momenti storici.

La fondazione di Rometta, la Battaglia di Mazzabruno, la Caduta da cavallo di Emanuele Foca,

la Consegna della spada di Maometto: questi i dipinti del cantastorie che segna la sezione aurea a suon di tocco di pennelli sulla tela.

La personale è arricchita da oli su tele con tematiche che vanno dal figurativo al paesaggistico, dai nudi a personaggi epici.

Tra cui  Achille contro Ettore e Perseo con un medaglione che ritrae la testa della Gorgone Medusa, convertendo il dettaglio in tema narrativo.

Il cantastorie ha il merito di veicolare episodi storici con la teatralità delle immagini, di catturare l’attenzione sui dettagli e modellare le figure nella loro fisicità.

La mostra rimarrà aperta fino al prossimo 3 ottobre sotto il segno dell’arte al servizio della storia.

 Montaggio video Claudio Bonaccorsi
                                                                                                                     

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