BELLINI, SITUAZIONE ECONOMICA PRECARIA – INTERVISTE VIDEO

Nel 2021 i finanziamenti destinati al Teatro Massimo Bellini da parte della Regione saranno di zero euro.

Teatro Bellini, situazione economica precaria - interviste video. La Città di Catania rischia di perdere un emblema del patrimonio culturale, simbolo della musica siciliana e punto di riferimento per il turismo al suo interno.

BELLINI, SITUAZIONE ECONOMICA PRECARIA – INTERVISTE VIDEO

Bellini, situazione economica precaria – interviste video. I sindacati catanesi del settore musicale  hanno tenuto una conferenza il 30 aprile nel foyer del Teatro Massimo Bellini aperta a tutti e presieduta dai Segretari Generali CGIL Giacomo Rota, CISL Maurizio Attanasio, UIL Enza Meli e UGL Giovanni Musumeciper informare i cittadini della precarietà in cui riversa il monumento di Piazza Teatro e il raggio d’azione entro il quale si stanno muovendo per risolvere il taboo in corso, lanciando così un segnale forte di interessamento.

Oramai da mesi il Teatro Massimo Bellini di Catania è al centro della contesa tra l’amministrazione regionale, fino ad ora schierata su una linea che lascerebbe presagire un futuro nefasto per uno degli elementi di spicco della cittadina catanese, e i sindacati, attualmente impegnati nella Teatro Bellini, situazione economica precaria - interviste videodifesa del Teatro Bellini affinchè venga impedita la sua chiusura e il conseguente licenziamento dei lavoratori al suo interno.

Infatti, a seguito della riduzione dei finanziamenti economici da parte della Regione a 11,6 milioni di euro per l’anno 2019 in corso, a 8,8 milioni per il 2020 e, per concludere, zero euro per il 2021, e poichè il termine ultimo per presentare i Bilanci dell’Ente è scaduto il 30 aprile scorso, per i sindacati catanesi è evidente l’impossibilità di adempiere a questi obblighi di legge.

A questo contesto particolarmente marcato e quasi inevitabile si aggiunge il rischio di non poter completare la programmazione istituzionale lirica-concertistica e neanche poter realizzare una normale stagione estiva, provocando un danno di non poca importanza sia all’interno del Teatro Massimo Bellini, sia a livello socio-culturale per la Città di Catania.

Attraverso un comunicato stampa ufficiale i rappresentanti sindacali SLC-CGIL Loretta Nicolosi, FISTEL CISL Antonio D’Amico, UILCOM UIL Mauro Cossu, UGL Cosimo Fichera, FIALS Aldo Ferrente, LIBERSIND Salvo Todaro e SNALV Antonio Santonocito hanno manifestato il loro disappunto nei confronti della Regione, accusata di una paralisi avviata nei confronti delle attività teatrali.

Afferma il comunicato: “Nonostante le rassicurazioni dell’Assessore Sandro Pappalardo e del Presidente della Regione Siciliana On. Nello Musumeci ( giorno improrogabile il 30 aprile ) e’ inevitabile che, senza immediati interventi avvenga la paralisi delle Attivita’ Teatrali, in primis l’Attivita’estiva, e pone a serio rischio l’erogazione degli stipendi dei dipendenti e l’assunzione del personale precario, con un impatto devastante sull’occupazione“. Teatro Bellini, situazione economica precaria - interviste video

Continua il comunicato: “Siamo giunti ad un punto di non ritorno e questo deve fare riflettere la Politica e l’Opinione Pubblica affinche’ questo non si verifichi ciclicamente come ormai accade da anni. Il Teatro Massimo Bellini e’ un bene della comunita’ intera e deve essere preservato, incentivato ed agevolato nella sua opera di promulgazione della Cultura. Non facciamo che il Teatro diventi un ricordo in un momento in cui la Cultura “PRENDE FUOCO”. Come Notre Dame!“.

Conclude il comunicato: “L’Arte affascina milioni di animi in tutto il mondo portando anche grandi introiti economici. La chiusura del Nostro Teatro e’ un affronto che tutto il mondo Culturale non permettera’ ! Chiediamo con forza all’attuale Governo Musumeci di non macchiarsi di questo crimine. E con altrettanta forza chiediamo di sostenere il Teatro Massimo Bellini che, oltre ad essere la Massima Istituzione Culturale della Sicilia Orientale, e’ senz’altro un buon trampolino di lancio contro il dissesto finanziario della citta’ di Catania“.

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