DELITTO CANICATTINI BAGNI, COMPAGNO DI LAURA CONFESSA OMICIDIO

Il compagno di Laura Petrolito, Paolo Cugno, avrebbe confessato il delitto avvenuto a Canicattini Bagni, comune in provincia di Siracusa. La ragazza è stata pugnalata più volte. I due ragazzi, che vivevano a casa del padre di Laura, si sono allontanati per una passeggiata lasciando la loro bambina di 8 mesi al genitore di lei che, dopo non averli visti arrivare ha dato l’allarme.

 

 

DELITTO CANICATTINI BAGNI, IL COMPAGNO DI LAURA CONFESSA L’OMICIDIO –

Dopo ore di interrogatorio per l’omicidio atroce di Laura Petrolito uccisa con diverse coltellate e gettata in un pozzo, il compagno, Paolo Cugno, ha confessato il delitto. Bracciante agricolo, padre della seconda bimba di Laura, si trova ora nella caserma dei carabinieri in stato di fermo. La coppia, hanno raccontato alcuni testimoni sentiti dagli inquirenti, aveva problemi da tempo.

Era stata picchiata dal compagno più volte, ma non aveva mai voluto presentare, denuncia la zia della vittima. I due ragazzi, che vivevano a casa del padre di Laura, sabato sera si erano allontanati per una passeggiata lasciando la loro bambina di 8 mesi al genitore. Mentre, il primo figlio della ragazza vive invece con la nonna paterna. In serata ancora nessuno dei due era rientrato a casa. Allarmato il padre della vittima ha dato l’allarme. Così, volontari e carabinieri hanno cominciato a setacciare la zona.

Ancora non è chiaro come siano arrivati, in mattinata, nel luogo dove il corpo è stato trovato. Né se la ragazza sia stata uccisa altrove e poi scaraventata nel pozzo artesiano. L’assassino l’ha pugnalata diverse volte, poi l’avrebbe scaraventata giù. Il corpo però è rimasto intrappolato tra le lamiere che ostruiscono il pozzo artesiano, tanto che l’omicida avrebbe cercato, invano, di spingerlo in fondo. Laura Petrolito ha avuto una vita difficile e una morte atroce. Vent’anni, due bimbi piccoli, una storia d’amore andata male e un nuovo compagno con cui le cose, da tempo, non funzionavano più. Abbandonata dalla madre a tre anni è stata cresciuta dal padre con l’aiuto degli assistenti sociali del Comune.

Il comandante provinciale dei carabinieri, Luigi Grasso dice: «Stiamo ricostruendo la vita della ragazza e la situazione di coppia non ci appare serena. Sembra che Laura litigasse spesso con il compagno ma al momento è difficile dire di più». E ancora spiega: «Al momento abbiamo diverse persone sottoposte a interrogatorio è fondamentale ricostruire gli ultimi spostamenti della vittima e le persone che ha frequentato. Dobbiamo anche capire se c’è un legame con il luogo dove è stato ritrovato il cadavere».

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