BLITZ ANTIDROGA NEL QUARTIERE ZEN DI PALERMO

Maxi operazione antidroga nella notte nel quartiere Zen di Palermo denominata “Teseo”. I carabinieri hanno arrestato 24 persone.

 

 

BLITZ ANTIDROGA NEL QUARTIERE ZEN DI PALERMO –

I carabinieri del comando provinciale di Palermo, coordinati dal colonnello Antonio Di Stasio hanno eseguito una vasta operazione antidroga nel quartiere Zen di Palermo. Sgominata un’organizzazione che controllava lo spaccio 24 ore su 24 ore. Si trattava di un servizio efficiente sempre presente nel territorio e offriva la possibilità di acquistare la droga a qualsiasi ora.
Su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Palermo, i militari della Compagnia di Palermo San Lorenzo hanno eseguito 24 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Gip del Tribunale del capoluogo siciliano nei confronti dei componenti di un’associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. Nel quartiere Zen 2 si tratta della prima volta che viene contestato il reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.
Le indagini dell’operazione “Teseo” sono state avviate dai Carabinieri, coordinate dal Procuratore della Repubblica, Francesco Lo Voi, dal Procuratore aggiunto, Teresa Principato, dai Sostituti Procuratori della Dda, Siro De Flammineis, Annamaria Picozzi, in collaborazione con i Sostituti Procuratori della Repubblica di Palermo Bruno Brucoli e Silvia Benetti .
Gli accertamenti degli investigatori hanno consentito di verificare le varie fasi dello spaccio di droga e come fosse gestito da una regia comune. I pusher erano regolati secondo una suddivisione in “turni”, con una prima fase che comprendeva la mattinata, una seconda che abbracciava l’intero pomeriggio e la sera, e l’ultima di notte fino alle ore 8 della mattina successiva.
E’ stato inoltre appurato che tra gli spacciatori uscenti e subentranti ad ogni cambio turno, veniva rilevato rituale “passaggio di consegne” con il conteggio e l’eventuale ripartizione delle dosi avanzate e del denaro ricavato.
Una donna attraverso dei libri contabili in suo possesso documentava tutte le entrate e uscite. Tra le “contromisure” adottate dall’organizzazione erano previste le cosiddette vedette che, durante i rispettivi “turni”, verificavano, anche con l’utilizzo di binocoli, la presenza delle forze dell’ordine o di eventuali telecamere di controllo.

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