FALSI BRACCIANTI, MEGA TRUFFA ALL’INPS

Gli investigatori hanno individuato 191 falsi braccianti e registrato ben ventiseimila giornate lavorative fittizie.

 

 

FALSI BRACCIANTI, MEGA TRUFFA ALL’INPS –

Smascherata una maxi truffa ai danni dell’I.N.P.S. che ammonta a oltre 400mila euro. I militari della guardia di finanza della tenenza di Patti in provincia di Messina hanno condotto due operazioni che si sono concluse nelle scorse settimane scoprendo un’ingente truffa. Gli investigatori hanno individuato 191 falsi braccianti e registrato ben ventiseimila giornate lavorative fittizie.
Inoltre, il G.I.P. del Tribunale di Messina, Monia De Francesco su richiesta del Sost. Proc. dott.ssa Roberta La Speme della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina ha emesso un provvedimento che prevedeva il sequestro di trenta ettari di terreno, nei Comuni di Sant’Angelo di Brolo e Librizzi per un valore di trecentomila euro.
Le Fiamme Gialle hanno condotto la prima attività ispettiva con l’obiettivo di accertare l’effettiva esistenza e la reale operatività di un’azienda agricola nel settore della coltura di frutta a guscio e olivicola che operava nei Comuni di Ficarra, Gioiosa Marea, Librizzi e Sant’Angelo di Brolo.
Dopo una intensa attività investigativa sono stati acquisiti gravi indizi che dimostravano l’inconsistenza di numerosi rapporti di lavoro instaurati tra il titolare della stessa azienda e ben cento braccianti dipendenti.
Nel corso dei controlli, inoltre, è emerso che undici di queste persone erano state assunte, in un periodo differente, anche da un’altra azienda agricola operante nella stessa zona e nel medesimo settore. Pertanto, gli accertamenti sono stati estesi anche a questa seconda ditta individuale, presso la quale sono stati individuati ulteriori novantuno lavoratori agricoli assunti con le medesime modalità illecite.
I finanzieri pattesi hanno scoperto che la truffa si concretizzava nella stipula di rapporti di lavoro in agricoltura a tempo determinato, i quali, nella realtà, non si realizzavano mai o solo in parte rispetto alle giornate lavorative dichiarate.
Secondo l’accusa la truffa consisteva nel costituire aziende senza alcuna struttura organizzativa, né capacità economiche tali da giustificare l’assunzione di moltissimi dipendenti, presentando all’I.N.P.S. denunce aziendali contenenti dati non veritieri come, ad esempio, disponibilità di terreni superiori a quelle effettive.

 

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