Svolto oggi il funerale del Maresciallo capo Silvio Mirarchi, 53 anni, ucciso martedì sera con diversi colpi d’arma da fuoco. Le indagini hanno fatto emergere che Mirarchi con un collega avevano notato criminali muoversi dentro una serra in modo sospetto. Sentendosi scoperti, avrebbero sparato contro i militari ferendo a morte il carabiniere. Alle esequie presente il ministro Alfano. Procura: "Coinvolto gruppo criminale".
FUNERALE DEL MARESCIALLO UCCISO A MARSALA –
Funerali del Maresciallo ucciso a Marsala. Le esequie del maresciallo capo Silvio Mirarchi, 53 anni si sono svolte nella chiesa Madre di Marsala. Il carabiniere, è stato ammazzato martedì sera in contrada Ventrischi mentre era in servizio, con un collega. I due militari erano appostati nei pressi di alcune serre di marijuana, quando a un tratto una scarica di colpi hanno centrato il sott’ufficiale ferendolo a morte. Piazza della Repubblica era affollata da almeno tremila persone che al passaggio del feretro, hanno dato l’ultimo saluto con un lungo applauso. Alla celebrazione eucaristica del funerale erano presenti il ministro dell’Interno Angelino Alfano, il comandante dell’Arma dei carabinieri, generale Tullio Del Sette, il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Antonio Ardizzone, il prefetto di Trapani Leopoldo Falco.
L’ordinario militare per l’Italia, monsignor Santo Marcianò, nell’omelia ha parlato di: “Una purezza di cuore tradotta in integrità e fedeltà. Da una parte Silvio è stato disposto a morire per i giusti, affinché tanti innocenti, soprattutto giovani e ragazzi, fossero protetti dai lacci di quei mercanti di morte; dall’altra è stato pronto a ‘morire per gli empi, per assicurare questi mercanti di morte alla giustizia e, assieme, alla possibilità di recupero, di redenzione. È un messaggio di pace, questo; nascosto tra le pieghe del servizio umile e forte. Un servizio che vuole confermare l’Italia nella ‘vocazione alla pace della quale il presidente della Repubblica ha parlato qualche giorno fa, ricordando peraltro ‘i militari che hanno perso la vita, in Italia e all’estero per difenderla”.
Dagli accertamenti investigativi seguiti all’omicidio che vanno a tutto campo, è emerso che il militare e il suo collega, avevano notato la presenza di alcune persone che sfruttando l’oscurità della notte tenevano comportamenti sospetti. I carabinieri si sono avvicinati e, giunti a circa 60 metri da loro, hanno acceso le torce e si sono qualificati come carabinieri. Poi l’improvvisa reazione che ha portato al ferimento mortale di Mirarchi con un’arma da fuoco. Secondo i primi dati forniti dagli investigatori, un gruppo di criminali stava eradicando le piante di marijuana da alcune serre di contrada Ventrischi e una volta scoperti hanno reagito con le armi in pugno.
Secondo la procura di Marsala, diretta da Anna Sessa, ancora non ci sono elementi per ipotizzare un collegamento tra l’agguato al maresciallo avvenuto il 31 maggio e il ritrovamento effettuato circa 10 giorni fa in contrada Ferla, sempre dalla compagnia carabinieri di Marsala nel territorio di Mazara del Vallo, di un’altra piantagione di canapa indiana. Anche perchè tra il luogo dello scontro a fuoco e la piantagione vi è una distanza di circa 10 chilometri.
Intanto oggi il sindaco di Marsala, Alberto di Girolamo, ha proclamato il lutto cittadino.
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