RAFFINERIA GELA: SCIOPERO GENERALE, LA CITTÀ SI FERMA

Il Consiglio comunale proclama lo sciopero generale in difesa della raffineria: la città si ferma. Lungo corteo di lavoratori, studenti, pensionati, sindaci dei Comuni del comprensorio e la diocesi rappresentata dal clero.

 

 

RAFFINERIA GELA: SCIOPERO GENERALE, LA CITTÀ SI FERMA –

Raffineria Gela. Il Consiglio comunale di proclama lo sciopero generale e la città risponde. Il fermo delle attività commerciali, delle istituzioni e della diocesi in difesa dell’unica, realtà produttiva della città e del comprensorio locale: la raffineria dell’Eni. L’industria è stata realizzata da 50 anni e ora crisi e decisioni messe in discussione dai ritardi della politica e dal mancato rilascio delle autorizzazioni ministeriali per la riconversione degli impianti. Infatti, il progetto prevede l’abbandono della raffinazione del petrolio per dirigersi su una scelta strategica, la quale, dovrebbe riconvertire la struttura alla produzione di bio-carburanti, il tutto sancito con un documento che prevede investimenti Eni in Sicilia. Proprio come avvenuto e confermati ieri sera dall’azienda che prevede un investimento di 2,2 miliardi di euro.
Cgil, Cisl e Uil presidiano le vie di accesso alla città assieme ai lavoratori dell’indotto e del diretto, che da otto giorni con bandiere e altri mezzi hanno mobilitato la cittadina e i comuni limitrofi. Chiuse le attività commerciali e artigiane. La manifestazione si concluderà davanti al municipio, per sottolineare l’unità della città. Sono tutti schierati apertamente al fianco delle maestranze in lotta e il corteo registra la partecipazione di tutte le categorie produttive, gli studenti, i professionisti, i pensionati, i sindaci dei Comuni del comprensorio e il clero della diocesi. Protestano perché cinquant’anni di industria, anche se ridimensionati dalla crisi, non vengano messi in discussione con il rischio di crollo della debole economia del comprensorio intercomunale.sciopero_generale_gela
Intanto domani, a Roma, è prevista una riunione al Ministero del lavoro dove sono stati convocati il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta e il sindaco della città, Domenico Messinese, per definire misure straordinarie sull’uso degli ammortizzatori sociali. Lo sciopero di oggi è solo una tappa del delle rivendicazioni dei lavoratori diretti e indiretti del territorio intercomunale. Ieri sera, a Palermo, i rappresentati sindacali e Crocetta hanno concordato i provvedimenti da chiedere anche per quei 70 operai che da sette mesi non hanno più né lavoro né indennità di sostegno. Inoltre, per aiutare le imprese in difficoltà che chiedono la cassa integrazione sarà chiesta la decontribuzione della quota addizionale a loro carico e il ricorso ai prepensionamenti agevolati. Infine, in programma è prevista la proposta di affidare al governo la gestione dell’area di crisi di Gela attraverso la nomina di un commissario straordinario. Ora si attende con trepidazione la firma dell’accordo di programma e del piano industriale per Gela.

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