I TRENI DEL GOL: SALVI: “PULVIRENTI HA AMMESSO COMPRATE 5 GARE” –
Catania. Stamane in tre a presentarsi in tribunale per rispondere alle domande del giudice: oltre all’ad, il presidente Nino Pulvirenti e l’imprenditore Giovanni Luca Impellizzeri, agente di scommesse sportive, che si è avvalso della facoltà di non rispondere. Al termine degli interrogatori il procuratore ha annunciato dopo gli interrogatori di stamane: ”Il presidente ha riconosciuto la combine delle partite al centro dell’inchiesta, a partire da quella di Varese, ma ha negato di avere scommesso”. Cosentino lascia l’incarico di ad e prende le distanze dal numero uno del club etneo: “Non so nulla, se ha fatto certe cose è pazzo”. Argomento dei colloqui è stata l’operazione “I treni del gol” su presunte partite comprate dal club rossoazzurro per non retrocedere in Serie B. In questo momento Pulvirenti, Cosentino e Impellizzeri, con altri 4 indagati, sono agli arresti domiciliari con l’accusa di truffa e frode sportiva. All’esterno del palazzo sono schierati polizia di Stato, Digos, reparto celere e carabinieri. Ma al momento nessun ultrà è presente a piazza Verga. L’amministratore delegato del Catania, Pablo Cosentino, durante l’interrogatorio del gip Fabio Digiacomo che si è tenuto all’interno palazzo di giustizia etneo si è difeso così: “Non so nulla di combine, sono estraneo a tutti i fatti che mi contestate. Se avessi tentato di comprare delle partite sarei stato un folle, e se Pulvirenti lo ha fatto è un folle lui”. Poi Cosentino ha aggiunto: “Non conosco nessuno degli altri indagati, tranne Delli Carri col quale avevo rapporti di lavoro. Se questo fatto fosse vero, sarebbe tutto l’opposto di quello che ho sempre fatto per il Catania: non avrei fatto una campagna acquisti a gennaio dispendiosa per potenziare la squadra. Sarebbe veramente tutto contro quello che era il mio obiettivo: fare un club forte per vincere il campionato”. Cosentino ha anche detto al gip di essersi già dimesso da ogni incarico. Intanto, domani gli scade il contratto con la società che non rinnoverà. Ha fatto presente che spera di potere tornare presto nel proprio Paese, poi ha lasciato il palazzo di giustizia accompagnato dal suo legale, Carmelo Peluso. Sentito anche il presidente del Catania Antonino Pulvirenti, che ha lasciato il tribunale con l’avvocato Giovanni Grasso poco dopo le ore 13. L’ex ds rossazzurro, Daniele Delli Carri, venerdì scorso, davanti al gip di Chieti, si era avvalso della facoltà di non rispondere. Il palazzo di giustizia di Catania è presidiato dalle forze dell’ordine perché si temono contestazioni dei tifosi nei confronti di Pulvirenti. Sabato scorso circa tremila tifosi del Catania hanno sfilato nel centro della città scandendo slogan contro l’attuale dirigenza.
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