PRIMO MAGGIO A POZZALLO PER LAVORO E MIGRANTI

Quest'anno, a Pozzallo in provincia di Ragusa la manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil. Scelto uno dei porti siciliani più colpiti degli sbarchi: nonostante il forte problema dei migranti e lo stop alle guerre nel mediterraneo, il focus della manifestazione comunque è stato rivolto ai giovani disoccupati che sono saliti al 43 per cento.

 

PRIMO MAGGIO A POZZALLO PER IL LAVORO E MIGRANTI –

Pozzallo. Sono iniziati a Pozzallo, in provincia di Ragusa, i festeggiamenti alla giornata dei lavoratori. La manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil, guidata dai rispettivi segretari generali Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, nel luogo di uno dei porti simbolo degli sbarchi e del dramma dell’immigrazione. Questa edizione mette al centro, accanto ai lavoratori, i migranti con lo slogan: “La solidarietà fa la differenza. Integrazione, lavoro, sviluppo. Rispettiamo i diritti di tutti, nessuno escluso”. L’appuntamento è stato fissato in piazza della Rimembranza, dove tutto è pronto per ospitare la manifestazione. Il saluto del sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna ha aperto i lavori: si sono alternate le testimonianze dei lavoratori (uno del settore del turismo, uno dell’agricoltura e un immigrato). A questi hanno fatto seguito gli interventi dei tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. Al termine del comizio, Camusso, Furlan e Barbagallo hanno deposto in mare una corona di fiori in memoria dei tanti migranti morti nel Mediterraneo. Il dramma che è diventato teatro nefasto nel Canale di Sicilia. Con il ricordo delle vittime i partecipanti hanno chiesto un impegno dell’Ue per la solidarietà e accoglienza. I tre segretari generali delle sigle, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo hanno detto: “Basta guerra e tragedie nel Mediterraneo”, che non può trasformarsi in un cimitero ma rappresentare “un ponte per chi cerca un rifugio” in Europa. Per evitare queste tragedie ormai diventate giornaliere, i sindacati nelle persone dei propri rappresentanti, chiedono un corposo intervento dell’Ue e sostengono la necessità di creare un corridoio umanitario, insieme ad un piano di aiuti per evitare “l’esodo” stesso dai paesi d’origine.

La leader della Cgil ha rafforzato il discorso: “Per non dimenticare le oltre 1.600 persone che dall’inizio dell’anno hanno trovato la morte a pochi chilometri dalle nostre coste”. camusso_furlan_barbagalloMa la Camusso accusa “chi usa l’accoglienza dei migranti come occasione di lucro”. Barbagallo interviene dicendo che Pozzallo ospita un centro di primo soccorso e accoglienza e lo scorso anno vi sono passati oltre 27.700 immigrati, dall’inizio di quest’anno quasi 3.000. Tante vite spezzate affidate alla ferocia degli scafisti. In concomitanza c’è il tema del lavoro, che non fa dimenticare – continua il leader della Uil – “l’articolo 1 della Costituzione dice che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. Bisogna creare occupazione, garantendo i diritti, a tutti, aggiunge Camusso: “La nostra quotidiana fatica è dare tutele e dignità, quella del lavoro, a quel 43% di giovani disoccupati che, soprattutto al sud, rischiano di perdere la speranza e i loro anni migliori”. Susanna Camusso, dal palco del Primo maggio ha tuonato: “Non ne possiamo più che si divida sempre, i lavoratori dai lavoratori e i precari dai precari. C’è solo la propaganda di chi continua a dire che con un decreto si crea occupazione”
Sempre la Camusso punta il dito contro il governo che fa solo propaganda, e poi precisa: “sui numeri: abbiamo passato 3 mesi pensando di essere di fronte a chissà quale svolta epocale sull’occupazione, che arrivato il Jobs act era cambiato tutto, poi ci svegliamo la mattina e scopriamo ciò che noi stavamo cercando di dire e cioè che in realtà la crisi non è finita, che sul terreno dell’occupazione continuano ad esserci tante attività che chiudono, che – continua il leader della Cgil – se si riducono gli ammortizzatori sociali quelle persone diventano disoccupati, che ci sono tanti disoccupati di lunga durata e che non trovano una soluzione, che continuano processi di ristrutturazione”. Sempre la leader della Cigil dice che l’obiettivo che deve essere quello di ridurre la disoccupazione e che “la riduzione dei diritti non crea occupazione”. La Furlan asserisce: “Purtroppo è un Primo maggio ancora difficile per tanti lavoratori e tante famiglie che devono fare i conti con una crisi lunga e dolorosa sollecitando una svolta a livello europeo sia sui temi dello sviluppo e della crescita, sia sull’integrazione e l’accoglienza”.

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