25 APRILE: CATANIA RICORDA LA FESTA E LA RESISTENZA

 

25 APRILE: CATANIA RICORDA LA FESTA E LA RESISTENZA –

Catania. Erano divisi i componenti del corteo che ha attraversato il centro cittadino. Da una parte erano presenti l’Anpi, la Cgi, Sel, il Movimento Cinque Stelle, la Lila, il Gapa, Circolo di Rifondazione Olga Benario, il Circolo di Rifondazione Rosa L., La Ragnatela, La città felice, il Sunia, Azione civile e il PMLI. Dall’altra, i Red Militant, il Comitato Popolare Experia, Rifondazione Comunista, Catania Bene Comune, Partito Comunista dei Lavoratori, la rete Antirazzista catanese, il Comitato No Muos/No Sigonella, i Cobas scuola. alcune sigle che hanno firmato l’adesione a entrambe le fazioni, come Arcigay, o ne hanno sottoscritta una autonoma, come l’Arci. Il motivo del contendere l’impossibilità di condividere “spazi politici” con il Partito Democratico che componeva al gran completo la prima tranche del corteo: il segretario provinciale e diversi deputati e militanti con le forze che governano la città, la regione e il paese e che sono assolutamente incompatibili con i valori espressi dalla Resistenza”. Davanti al corteo erano presenti, Santino Serranò e Nicolò Di Salvo, gli ultimi due partigiani etnei ancora in vita. Il gonfalone dell’Anpi con tutte le medaglie era ben visibile, in testa al corteo, quest’anno con una fascia nera per ricordare il lutto di Antonio Mangano, nome di battaglia “Mitraglia”. Sono proprio loro che hanno ricordato ai presenti i valori della libertà e fedeltà alla Costituzione.Di Salvo e Serranò, hanno inoltre ricordato e spiegato quanto dura è stata la lotta di liberazione e hanno esortato a non dimenticare passando il testimone alle giovani generazioni. Di Salvo e poi Serranò con tanta commozione hanno spiegato: “Mi rivolgo ai giovani – ha detto Di Salvo – perché un domani io non ci sarò più: ricordate e commemorate il 25 aprile e fate la storia perché la storia siamo noi”. Anche Serranò particolarmente commosso si è rivolto ai presenti: “Ricordate sempre i valori cardine della Resistenza che sono, giustizia, lavoro e libertà”.

Il serpentone che festeggiava la liberazione è partito da Piazza Stesicoro e si è fermato davanti Palazzo degli Elefanti, dove all’interno cortile del Palazzo del municipio, la presidentessa dell’Anpi, Santina Sconza, ha deposto una corona d’alloro ai piedi della lapide che ricorda i partigiani catanesi morti durante la Lotta di Liberazione. Dopo i discorsi, la Sconza si è rivolta al parlamentare Giovanni Burtone a “ribellarsi al governo Renzi” che vuole stravolgere la Costituzione, frutto delle lotte partigiane.Una dichiarazione che ha imbarazzato il parlamentare democratico il quale ha risposto: “Io non sono qui in rappresentanza di un partito politico, sono qui perché qui mio padre ogni anno faceva il suo discorso. Mio padre, diceva due cose: il 25 aprile è il giorno della memoria, quindi bisogna ricordare chi è morto per la libertà, e che il moto dei partigiani era patriottico, perché volevano l’Italia più giusta – poi Burtone ha aggiunto – questa deve essere una festa condivisa”. Poi sono intervenuti l’assessore comunale Saro D’Agata in rappresentanza della giunta, Angelo Villari e Orazio Licandro. In concomitanza, gli iscritti Arcigay hanno deposto un mazzo di fiori sotto “l’avvulu rossu” che era l’antico ritrovo della popolazione lgbt negli anni trenta, ricordando le vittime omosessuali del nazifascismo che, su ordine del questore Alfonso Molina, furono arrestati e confinati alle isole Tremiti. Al termine, il corteo è ripartito verso l’abitazione dei partigiani Salvatore e Graziella Giuffrida in via Machiavelli, dove è stata deposta una corona d’alloro.

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