CATANIA: TELECAMERE RIPRENDONO BOSS CHE SI PRATICAVA SALASSI DI SANGUE PER STARE MALE

Catania. Si praticava in cella dei salassi infilandosi degli aghi nel braccio e all’inguine per aggravare le sue condizioni di salute e ottenere gli arresti domiciliari. Ma il boss Maurizio Zuccaro, 52 anni è stato smascherato dalle telecamere. Infatti, lo hanno inchiodato le intercettazioni video disposte dalla Procura, che hanno documentato minuziosamente le scene attraverso telecamere nascoste dei bagni del reparto di ematologia dell’ospedale Ferrarotto, dove il detenuto all’inizio di agosto ha trascorso un periodo di degenza ai domiciliari. Il detenuto ha sempre rifiutato gli accertamenti medici. Zuccaro già condannato all’ergastolo è cognato di Vincenzo Santapaola e nipote del boss Benedetto. È inoltre indagato per l’omicidio di Luigi Ilardo, cugino del boss Giuseppe “Piddu” Madonia, ucciso il 10 maggio del 1996 perché aveva cominciato a collaborare con la giustizia.

L’indagine è stata coordinata dal procuratore della Repubblica di Catania Giovanni Salvi. Le intercettazioni, disposte dai pm Antonino Fanara e Pasquale Pacifico, hanno indotto il tribunale del riesame a rigettare il ricorso presentato dai legali di Zuccaro contro l’ordinanza del gip che aveva disposto il ripristino della custodia cautelare in carcere in sostituzione della misura dei domiciliari in ospedale. Più volte condannato per associazione mafiosa, il boss è stato condannato all’ergastolo, con sentenza definitiva, per omicidio e distruzione di cadavere aggravati dalle modalità mafiose.

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