BRONTE (CT): L’AZIENDA “BRONTE JEANS” CHIUDE E LICENZIA 175 DIPENDENTI

Bronte. Serra le saracinesche il famoso gruppo tessile siciliano ‘Bronte Jeans’ che ha coinvolto di conseguenza anche l’indotto che comprende 150 lavoratori. La società ha annunciato la cessazione di attività di tutte e cinque le aziende del gruppo, con il conseguente licenziamento di tutto il personale: 175 dipendenti, 144 dei quali donne. Lo ha reso noto la Cgil di Catania sottolineando che la crisi è stata “caratterizzata da un crescente decentramento all’estero delle produzioni di importanti marchi, come Benetton, Diesel, Jacob e altri”. L’azienda aveva registrato sin dal 2008 un andamento negativo, e dall’anno successivo ad oggi ha usufruito di tutti gli ammortizzatori sociali ordinari e in deroga, scaduti il 30 giugno scorso. La piccola industria, che opera nel settore da 35 anni, è composta da 5 aziende: Bronte Jeans (56 dipendenti), Rosso nero confezioni (46), L. S. Moda (29), Artigianato tessile (33) e Gte (11). Il sindacato ha sollecitato l’intervento delle istituzioni locali e regionali e si è già attivato tramite le segreterie nazionali per aprire un tavolo al ministero dello Sviluppo economico che è tutt’ora al vaglio per la definizione della data d’incontro.

Il segretario della Filctem Cgil di Catania Giuseppe D’Aquila in merito alla chiusura di “Bronte Jeans” afferma che “…la delocalizzazione a basso costo nel settore tessile continua ad averla vinta alla faccia del tanto enunciato ‘Made in Italy’. tutti i grandi marchi italiani, se non costretti attraverso una legge dello Stato a mantenere almeno parte delle loro produzioni in Italia, continueranno su questa strada. Ci limiteremo ad attaccare etichette italiane a prodotti manufatti in Turchia, Ucraina, Egitto, Bangladesh, Romania”.

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