CATANIA: PATANÈ RICORRE AL TAR CONTRO VITTORIA DI BIANCO, “NESSUN FONDAMENTO” LA RISPOSTA

Catania. I legali di Angelo Patanè, terzo dei non eletti al Consiglio comunale nella lista “Tutti per Catania” che sosteneva Raffaele Stancanelli hanno presentato un ricorso al Tar di Catania contro l’esito delle elezioni del sindaco di Catania del giugno scorso vinte da Enzo Bianco. Patanè parla di una “cattiva interpretazione della legge da parte dell’Ufficio centrale elettorale” e nell’esposto sostiene che calcolando i voti validi ed escludendo le schede nulle e quelle bianche, il neo sindaco Bianco non avrebbe raggiunto il 50 per cento dei voti validi e quindi si sarebbe dovuto celebrare il ballottaggio. Angelo Patanè ha spiegato che: “I voti validi sono tutte le schede, comprese quelle che non attribuiscono preferenze per il sindaco. Le schede complessive del Comune di Catania sono state oltre 156 mila. L’ufficio elettorale ha calcolato le percentuali per il sindaco non sulla base delle 156 mila schede ma sulla base della somma dei voti di preferenza per i singoli sindaci”. E ancora spiega le ragioni del ricorso al Tar con un esempio: “Prendiamo a campione 100 schede – chiarisce Patanè – 50 delle quali vengono votate sia per il candidato a sindaco sia per quello al Consiglio comunale. Le rimanenti 50, invece, vengono segnate esclusivamente con la preferenza per il Consiglio. Queste ultime, secondo questa interpretazione che contestiamo, finirebbero in una sorta di ‘limbo’ perché non verrebbero conteggiate nell’ambito della votazione per il sindaco”. E conclude affermando: “Mettiamo il caso che delle 50 schede votate per il sindaco 26 sono state assegnate a Bianco e 24 agli altri candidati. In questo caso il candidato risultato vincitore non arriverebbe al 50%, ma si fermerebbe circa al 28%”.

Infatti, dopo poco, la replica del capo della segreteria politica del sindaco di Catania, Francesco Marano che commentando la notizia, ha evidenziato che si tratta di “un maldestro tentativo di delegittimare un sindaco eletto dai cittadini puntando su argomenti che non hanno alcun fondamento. La stessa interpretazione della legge da parte dell’Ufficio centrale elettorale, contestata nel ricorso, viene applicata da oltre un anno in tutti i Comuni siciliani dove si sono svolte le elezioni. A partire da quelle di Palermo l’anno scorso, a seguito delle quali gli uffici regionali chiarirono l’esatta interpretazione. Forse il ricorrente catanese e chi gli ha suggerito questa bizzarra azione giudiziaria non sono stati attenti negli ultimi 12 mesi”. Inoltre Marano ha aggiunto che si auspica che l’opposizione abbia si comporti con atteggiamenti costruttivi anche perché l’amministrazione cittadina preferisce occuparsi di cose più serie perché il sindaco è impegnato ad occuparsi delle tante emergenze della città.

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