LAMPEDUSA(AG): MIGRANTI, ALTRA TRAGEDIA AL LARGO DELL’ISOLA. 25 MORTI DI SPERANZA

Ancora un’altra tragedia a Lampedusa. 25 migranti morti di speranza.. Erano tutti maschi, in gran parte giovani, trovati i cadaveri a bordo di un barcone soccorso dalla capitaneria di porto domenica scorsa. Nella carretta del mare vi erano stipate 271 le persone a bordo, 36 donne e 21 bambini. L’imbarcazione, lunga una quindicina di metri, era salpata dalla Libia, avvistata da un elicottero della Guardia di Finanza e raggiunta da due unità della Capitaneria di porto che hanno seguito passo, passo la navigazione fino a un miglio da Lampedusa. In quel punto si è verificato un guasto al motore del barcone e gli immigrati sono stati trasferiti sulle motovedette. Durante questa operazione di salvataggio sono stati trovati i cadaveri. Il natante aveva lanciato l’allarme domenica sera, quando si trovava a circa 35 miglia dall’isola. L’operazione di soccorso è scattata dopo una telefonata di aiuto fatta con un cellulare da uno dei passeggeri del barcone. I soccorritori, però, non si sarebbero mai aspettati di ritrovarsi davanti quella scena raccapricciante nella stiva che funge anche da sala macchine.

Sembra che le vittime, da una ricostruzione effettuata anche ascoltando alcune dichiarazioni di altri migranti, siano state le prime persone a salire sull’imbarcazione prendendo posto nella stiva della barca, dove vi è alloggiato il motore.  Purtroppo l’unico accesso, un portello largo quasi 50 centimetri. Dopo l’imbarco degli sventurati, sono saliti sul barcone gli altri migranti che hanno ostruito l’unica apertura. Dopo poche ore di viaggio i gas provocati dal motore della vecchia carretta avrebbero reso l’aria irrespirabile. Pare che le 25 persone chiuse nella stiva avrebbero tentato disperatamente di uscire dall’unica apertura ma gli altri che si trovavano nella parte superiore della barca non si sono potuti spostare perchè non ci sarebbe stato sufficiente per consentirne l’uscita. Erano morti da circa 48 ore hanno spiegato gli addetti. Per il calore i cadaveri erano in avanzato stato di decomposizione. La procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta contro ignoti.  Pare siano morti per asfissia ha riferito il procuratore Renato Di Natale. È stata aperta un’indagine per morte come conseguenza di altro delitto l’indagine tenterà di accertare la verità sui fatti.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*