FORCONI, LA PROTESTA CONTINUA

Forconi. I manifestanti si dividono, l’ala dura a piazza del Popolo, mentre i moderati saranno domenica dal Papa. Intanto si sono inseriti nella protesta diverse sigle che comprendono, Casapound, gli immigrati e i senza casa. Soggetti pronti a tenere alta la tensione nelle città. Intanto, forconi e le tante voci della mobilitazione continuano a dissentire e confrontarsi con la politica e l’economia. Il presidente del Senato Pietro Grasso continua a ribadire che le proteste “sono il segnale di un malessere economico, sociale, di vita che ben conosciamo e che non può essere ignorato”. Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, prima sposa la causa dei forconi poi precisa e condanna le violenze.  Il fronte della contestazione partita lo scorso 9 dicembre ha assunto una forma variegata di partecipanti e man mano si è sgranato e articolato, differenziandosi in diverse posizioni. Era prevedibile, ha riferito oggi al Copasir il direttore, visto che il movimento fin dall’inizio aveva tante anime che in molti cercano di cavalcare per portare avanti le proprie rivendicazioni.

Come ha riferito il direttore del Dis Giampiero Massolo al Copasir, la protesta si presta ad essere “infiltrata” da gruppi estremisti e quindi l’attenzione dei servizi e delle forze di polizia è massima. Il leader dei duri Danilo Calvani, noto alla cronaca anche per la sua uscita su una Jaguar dopo un comizio, è ottimista: “stiamo ricevendo adesioni da gente che ha scaricato quei leader contrari al sit-in di domani. In piazza domani avremo più persone di quanto ne pensavamo, riempiremo piazza”. Circa 15mila, secondo alcune stime delle forze dell’ordine. Tra di loro anche il movimento di estrema destra di Casa Pound, con in testa il vicepresidente Simone Di Stefano, arrestato e condannato per avere preso una bandiera Ue per sostituirla col tricolore”.  Il gruppo di Mariano Ferro teme strumentalizzazioni e apre al dialogo ed evidenzia: “La protesta pacifica comincia dal Papa. La data è domenica 22. Poi resteremo a Roma. Chiederemo una piazza alla questura per una protesta in forma statica. È molto probabile che passeremo il Natale a Roma, sto lavorando per concordare con il questore di Roma la piazza da comunicare”. Dopo gli attriti dei giorni scorsi Ferro si rivolge ai dissidenti e rende noto “Domani non vado a Roma, ma una parte del movimento dei Forconi ci sarà. Forse abbiamo sbagliato a spaccarci, ma c’è il rischio di strumentalizzazioni e temo che alcune dichiarazioni deplorevoli non dovevano essere fatte”.

Per quanto riguarda la politica, il presidente del Senato Grasso avverte chi tenta di cavalcare queste proteste per politica o strumentalizzazioni di altra natura e sottolinea: “È un gioco pericoloso. Che sfrutta il malessere sociale per le proprie finalità e che rischia di far esplodere una situazione già critica. Trovo pericoloso l’atteggiamento di chiunque cerchi di portare alle estreme conseguenze queste tensioni, così come la demagogia, il populismo, lo sfascismo del “Tutti a casa, tutti illegittimi”, Parlamento, Governo, Corte Costituzionale”.  Il ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato, nota che “il malessere c’è” e per questo “è comprensibile che ci sia una protesta, ma non ha una proposta, non si capisce qual è”. Anche secondo il presidente di Confindustria “la situazione dell’economia reale è in molti casi drammatica. Intanto, al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dice che è aperto un tavolo con le associazioni di categoria degli autotrasportatori.

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