INCENDIATA A GELA L’AUTO DEL VICESINDACO

atto intimidatorio a Gela

Incendiata a Gela l’auto del vicesindaco. Incendio doloso nella notte sotto casa di Simone Siciliano, assessore con numerose deleghe. Al vaglio le telecamere di videosorveglianza. Il vicesindaco ha precisato: «Sul piano personale non ci sono elementi riconducibili a particolari situazioni di esposizione a rischio».

INCENDIATA A GELA L’AUTO DEL VICESINDACO

Incendiata a Gela l’auto del vicesindaco. L’automobile (una Jeep Renegade) di proprietà del vice sindaco, Simone Siciliano, 44 anni, ingegnere, assessore comunale titolare di numerose deleghe amministrative tra cui quelle all’Ambiente, Sviluppo economico, Grandi opere e Risorse comunitarie.

Il fuoristrada era parcheggiato sotto l’abitazione dell’amministratore, in via Cicerone, nel quartiere Caposoprano a Gela. A un certo punto la vettura ha preso a fuoco danneggiando anche una Fiat Panda e annerendo il muro dell’edificio di un altro. Sulla natura dolosa del danneggiamento pare non vi siano dubbi perché l’atto sarebbe stato ripreso da una telecamera di videosorveglianza, le cui immagini sono ora al vaglio di polizia e carabinieri.

Simone Siciliano, vicesindaco del comune è in carica dal 2015 e, forte delle deleghe, svolge un ruolo rilevante in giunta. Il sindaco Domenico Messinese, dopo la propria elezione, ne fece il suo più stretto collaboratore anche dopo che il M5s decise l’espulsione dello stesso Messinese dal movimento. Incendiata a Gela l’auto del vicesindaco

Senza più sostegno in consiglio, la giunta non dispone di maggioranza e governa in un permanente clima di scontro politico. Il sindaco ha superato due mozioni di sfiducia solo perché all’ultimo minuto uno dei 12 firmatari si è ritirato facendo mancare il numero minimo di firme.

Il vicesindaco ha dichiarato: «L’attentato incendiario di stanotte è il risultato della conflittualità di questo territorio che non aiuta a distendere i toni verso più comprensione, più collaborazione, ma inasprisce il clima politico e arma le mani di qualche disperato o di qualche esaltato». Poi ha precisato: «Sul piano personale non ci sono elementi riconducibili a particolari situazioni di esposizione a rischio».

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