Consultazioni politiche Quirinale. Rimandato a domani l’incarico per formare il governo. Nel secondo giorno delle consultazioni al Quirinale lo scenario che Giorgio Napolitano ha di fronte, non cambierà fino a domani quando il presidente della repubblica darà ufficialmente l’incarico. La delegazione del Pd resta ferma per l’incarico a Bersani. Pdl e Lega dicono ‘no’ a un governo Bersani e spingono per un esecutivo di larghe intesa con Pd e Lista Monti. Il Movimento Cinque Stelle, al Colle ribadisce la linea della fermezza: no al governo Bersani, no ad un governo a guida istituzionale, no a un governo di personaggi illustri; sì soltanto e unicamente a un esecutivo a cinque stelle”.
Vicenda poco incoraggiante per il Pd che però prosegue, per la strada indicata dalla direzione di partito con la richiesta dell’incarico a Pier Luigi Bersani. Il segretario e i due capigruppo hanno proposto un governo di cambiamento con il segretario premier e un fermo ‘no’ a larghe intese con il Pdl. E’ considerata però l’ipotesi di un esecutivo istituzionale. Il presidente del Senato, Piero Grasso, dopo l’incontro con Napolitano, messo alle strette dai cronisti che gli chiedono se sia pronto ad assumere un eventuale incarico, spiega di essere “Servitore dello Stato e pronto a tutto per il Paese”.
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Il Movimento Cinque Stelle sembra che si tiri fuori dai giochi. Grillo non interviene in conferenza stampa, lasciando la scena ai due capigruppo. “Vogliamo un governo a cinque stelle”, ribadiscono. Ma c’è la consapevolezza che questa ipotesi resterà irrealizzabile. Il M5S si candida per andare all’opposizione e fare le pulci ai partiti: “Finora non abbiamo avuto ruoli di rappresentanza e allora se non avremo il mandato di governo – spiegano Lombardi e Crimi – chiederemo la presidenza delle commissioni Copasir e Vigilanza Rai”.
Come ultima alle 18 è entrata la delegazione del Pd. Bersani al termine delle consultazioni: “Noi, il Pd siamo la prima forza di questo Paese, di chè se ne dica siamo la prima coalizione. Penso che la parola cambiamento può essere qualificata così: ci si aspetta l’attenzione immediata ai temi sociali più acuti, un’iniziativa forte e decisa sulla moralizzazione della vita pubblica e finalmente passi seri sulle riforme istituzionali”. “Un governo che vuol far partire la legilsatura deve dare segno netto che le cose possono cambiare. Siamo al servizio del cambiamento lavorando su due versanti: governo con proposte per l’avvio di una legislatura in chiave di cambiamento sul piano sociale e sul piano della moralizzazione della vita pubblica”. Al termine delle consultazioni, il presidente Napolitano ha spiegato che ha bisogno di più tempo per riordinare appunti e idee. Quindi la carica più alta dello Stato ha rinviato a domani la scelta dell’incarico.
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