Disavanzo Regione, ok mutuo decennale

Il provvedimento adottato dopo la decisione della Commissione paritetica che ha recepito, all’unanimità, la proposta della Giunta regionale

Disavanzo Regione, ok mutuo decennale. Palazzo Chigi accorda mutuo di 10 anni per ripianare il debito della Sicilia. Si eviteranno pesanti tagli.

Disavanzo Regione, ok mutuo decennale

Disavanzo Regione, ok mutuo decennale. Il Consiglio dei ministri ha accolto la proposta del governo regionale della Sicilia.

Il via libera determinato ieri sera ottenuto il favore di tutti.

Il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri è estratto da una proposta sviluppata dalla Conferenza paritetica Stato Regione,

discussa a marzo ma approvata solo ieri sera in via d’urgenza dopo un lungo fermo da parte dello Stato.

La richiesta riguarda la rateizzazione del disavanzo di oltre due miliardi di euro in dieci anni.

Il provvedimento adottato dopo la decisione della Commissione paritetica che ha recepito, all’unanimità, la proposta della Giunta regionale.

Alla seduta di Palazzo Chigi ha preso parte anche il presidente della Regione Nello Musumeci, come previsto dallo Statuto Siciliano.

Il presidente Musumeci ha dichiara:

«L’intesa col governo Conte ci consente di proseguire nell’azione di risanamento, avviata già due anni fa, e di contenimento della spesa,

tanto che non abbiamo contratto alcun debito sin dal momento dell’insediamento.

Aggiunge il presidente della Regione:

«Anzi, abbiamo ridotto l’indebitamento di ben settecento milioni di euro, rispetto agli otto miliardi che abbiamo trovato».

Conclude Musumeci:

«Eviteremo così di effettuare tagli pesanti, che graverebbero sulle fasce più deboli della popolazione».

Il sottosegretario al ministero dell’Economia Alessio Villarosa a proposito del provvedimento all’ordine del giorno del Cdm e sottolinea:

«Non ritengo sia un ragionamento di buon senso quello di pensare che tutti i problemi strutturali della Regione Siciliana, quali la responsabilità nella gestione dei bilanci regionali,

debbano alla fine ricadere sui lavoratori e sugli enti locali, che ne pagherebbero le conseguenze».

Poi aggiunge:

«Non oso neanche immaginare senza questa norma quali conseguenze disastrose potrebbero verificarsi in futuro anche sul bilancio dello Stato italiano».

Conclude Villarosa:

«Sono veramente soddisfatto dell’obiettivo raggiunto per la Sicilia e per l’Italia».

«Un ottimo punto di ripartenza per migliorare il futuro della Regione Sicilia dalle ottime potenzialità».

Ma si vuole ricordare che l’approvazione non è stata proprio una liberazione.

I renziani hanno, infatti, ottenuto la contestata modifica dell’articolo 7.

Il vicepresidente dei deputati di Italia Viva Luigi Marattin afferma:

«Sulla vicenda della norma relativa alla Regione Siciliana abbiamo raggiunto l’obiettivo».

Proprio nella modifica dell’articolo 7 si evince il tributo sociale e politico che la Sicilia dovrà pagare.

Disavanzo Regione, ok mutuo decennale

Si tratta di un altro commissariamento per volere forte del partito di Renzi.

Lo stesso partito che già aveva messo sotto tutela anche il governo Crocetta ingerendo fortemente sui conti fino a determinare le recenti conclusioni.

Anche lo stesso Marattin definisce l’approvazione del decreto una: «misura di favore per la Regione».

Affermazione alla quale nessuno degli attori Siciliani hanno avuto modo di replicare.

Marattin aggiunge:

«è stata approvata la nostra proposta, accolta integralmente, di affiancare precisi obblighi di riduzione della spesa corrente,

che dovranno prendere corpo nei prossimi 90 giorni, altrimenti il periodo entro cui il disavanzo potrà essere spalmato tornerà a 3 anni».

Resta quindi di fatto, ancora una volta un sberleffo all’Autonomia e allo Statuto Siciliano per mano renziana.

Certo una sorta di commissariamento per Regione Siciliana che dovrà effettuare le riforme concordandole con Roma.

Una circostanza che è confermata dall’assessore Armao che dice:

«entro novanta giorni sarà definito con lo Stato un accordo che contenga le prescrizioni richieste dal governo nazionale,

ma soprattutto chiuda definitivamente le intese sull’autonomia finanziaria regionale».

Malgrado tutto, i conti sono salvi e si può trascorrere il Natale con serenità e pace.

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