PREGIUDICATO BASTONATO E UCCISO A PALERMO

Fermato lo zio, avrebbe confessato

Pregiudicato bastonato e ucciso a Palermo. Si tratta di Dino Salvato 29 anni che è stato trovato morto nel ‘fondo Picone’ con una profonda ferita alla testa. Gli investigatori della polizia hanno ascoltato parenti e amici della vittima. Gli uomini della squadra mobile palermitana guidata da Rodolfo Ruperti hanno fermato Alfonso Vela, zio della vittima, che dopo un interrogatorio avrebbe confessato.

PREGIUDICATO BASTONATO E UCCISO A PALERMO

Pregiudicato bastonato e ucciso a Palermo. Ci sarebbe stata una lite per motivi economici legati al mercato del ferro usato, dietro l’omicidio di Dino Salvato, pregiudicato di 29 anni. Poche ore fa gli uomini della squadra mobile palermitana guidata da Rodolfo Ruperti hanno fermato Alfonso Vela, zio della vittima, che dopo un interrogatorio avrebbe confessato.

Il giovane trovato morto ieri sera a Palermo nel ‘Fondo Picone’ era riverso per terra e non sarebbe stato ucciso con proiettili sparati da armi da fuoco. Ma a provocare la morte è una ferita alla testa. L’ispezione del medico legale sul corpo di Dino Salvato è avvenuta a tarda notte e avrebbe escluso che siano stati sparati colpi di pistola. Nella testa non sono stati rilevati fori d’entrata e di uscita.

Il giovane, arrivato in ‘fondo Picone’ a bordo di una Smart, sarebbe stato picchiato e finito a bastonate. Alla fine è stato colpito alla testa con un oggetto che gli ha provocato una vistosa ferita al cranio. Un vasto e profondo taglio che in un primo momento aveva fatto pensare a un proiettile che gli aveva devastato il volto. Pregiudicato bastonato e ucciso a Palermo

Gli agenti della sezione omicidi della questura di Palermo hanno condotto indagini serrate che si sono protratte per tutta la notte con numerosi interrogatori. Sono stati ascoltati parenti e amici della vittima. Alla fine le indagini avrebbero portato ad Alfonso Vela, zio della vittima, che dopo un interrogatorio avrebbe confessato.

Nel dicembre del 2016, Dino Salvato era stato arrestato per avere derubato e palpeggiato, insieme al fratello e a un altro ragazzo, alcune giovani alla Vucciria. L’aggressione era avvenuta ad agosto. Le giovani per sfuggire all’aggressione si rifugiarono a piazza San Domenico. In quell’occasione la gente che era attorno a lui lo aiutò consentendogli di fuggire. Nel contempo, lui, nell’intento di scappare aveva sferrato un pugno a un agente. Poi le indagini degli investigatori della squadra mobile, che hanno identificato i tre.

 

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*