PALERMO: RIFIUTI PERICOLOSI, PROCURA SEQUESTRA ALCUNE AREE DEL PORTO

Palermo. L’inchiesta è venuta fuori da un esposto su un fenomeno di inquinamento nei quartieri Arenella e Vergine Maria. La Procura di Palermo ha subito disposto il sequestro delle banchine della diga Acquasanta utilizzate dalla società “Bonifiche”. Secondo il pm Geri Ferrara, nell’area sarebbero state abbandonate 4.000 tonnellate di rifiuti speciali oleosi pericolosissimi. Il magistrato ha iscritto nel registro degli indagati Marco Pappalardo, il rappresentante legale dell’azienda accusato di illecito smaltimento dei rifiuti. Da diverso tempo molti bagnanti avevano denunciato di essere rimasti vittime di un’intossicazione collettiva dopo avere fatto il bagno nel mare dei due rioni a causa dell’alga tossica. L’inchiesta è stata delegata all’Arpa e al Nopa della polizia municipale. Dalle indagini è emerso che la ditta “Bonifiche spa” che si occupa di smaltire rifiuti speciali, ha abbandonato nelle vasche del porticciolo turistico dell’Acquasanta migliaia di tonnellate di reflui pericolosi. Le vasche, ormai stracolme, si sarebbero crepate e parte del contenuto sarebbe finito in mare provocando poi i malori denunciati dai bagnanti.

I rifiuti, stoccati, provengono dalla dismissione dell’area industriale “Smbe” di Messina. La società li ha trasportati a Palermo e avrebbe dovuto o provvedere alla bonifica o trasferirli in altri siti per lo smaltimento. I reflui, invece, sono rimasti abbandonati nelle vasche. “Appare doveroso riferire – si legge nella relazione degli investigatori – che a tutt’oggi (nonostante le sollecitazioni dell’Arpa n.d.r.) non sono state ancora attivate le procedure per l’allontanamento dei rifiuti pericolosi a causa di un probabile contenzioso tra la società “Bonifiche spa” e “Teseco spa”. Tale stato di cose si protrae da anni e potrebbe essere causa di eventi incontrollabili che potrebbero causare incidenti per circostanze anche fortuite con sversamento”. Comunque resta massima l’attenzione dei magistrati per la delicata vicenda.

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