Glenn Miller Story al Teatro Ambasciatori – interviste

Travolgente la musica della HJO guidata dal suo impetuoso e trascinante direttore: Sebastiano Benvenuto Ramaci

Glenn Miller Story al Teatro Ambasciatori. Pubblico in estasi per i sedici musicisti guidati dal maestro Benvenuto Ramaci. Magnifico concerto al Teatro Ambasciatori dell’Orchestra Hjo.

Glenn Miller Story al Teatro Ambasciatori – interviste

Glenn Miller Story al Teatro Ambasciatori – interviste. Ha preso corposulla scena una seducente miscela di parole e immagini ,

dovuta alla regia di Ezio Donato, (anche autore dei testi recitati insieme a Raffaelle Bella),

alla direzione artistica di Giuseppe Calanna e alla proiezione di video scelti e sapientemente assemblati da Paolo Merlini.

Travolgente la musica della HJO guidata dal suo impetuoso e trascinante direttore: Sebastiano Benvenuto Ramaci.

In una intervista rilasciataci prima dell’inizio della serata Ezio Donato ci ha cortesemente fornito qualche notizia sulla genesi dello spettacolo e sul suo rapporto con il direttore d’orchestra.

Grande è stato l’accordo – riferisce Donato- con Ramaci, fin da quando questi gli chiese la regia.

In un primo momento egli pensava semplicemente di accompagnare la musica con alcune immagini.

Glenn Miller Story al Teatro Ambasciatori

Poi arrivò l’idea di far parlare proprio Glenn Miller attraverso i dialoghi con la moglie Helen Berger.

Per il regista, il grande successo -fino ai nostri giorni- di Miller è dovuto al fortunato incontro tra il ‘genio’ del musicista e le condizioni storiche e culturali dell’America di quegli anni.

Uscita appena dalla grande depressione la gente aveva voglia di divertirsi e di ballare.

Miller interpretò queste istanze e aggiunse ai suoi ritmi la grande tradizione afro-americana del jazz.

E non solo. Egli arrivò anche a rivisitare alcuni classici, come nel caso del Trovatore di Verdi tradotto in swing.

Raffaella Bella, che interpreta Helen, la moglie di Miller- intervistata anche lei- ci ha parlato del suo personaggio, come di una donna fondamentale per il successo del marito.

È lei che spingerà sempre questo “genio della musica e dell’amore” a non fermarsi mai, ad andare sempre avanti.

Riprendendo un vecchio detto insomma: “dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”.

Anche Benvenuto Ramaci, prima di entrare in scena ha concesso un’intervista al nostro giornale.

Il maestro ha sottolineato la sua soddisfazione per questo concerto ‘diverso’ nato dalla riuscita collaborazione con Ezio Donato.

Glenn Miller Story al Teatro Ambasciatori

L’idea era quella di far conoscere Glenn Miller oltre la sua musica, inventando un racconto che,

“potesse portare nel cuore degli altri” questo autore squattrinato all’eterna ricerca di “dare un timbro nuovo alla musica”.

Interrogato sul prossimo appuntamento musicale, Ramaci ci ha dato poi qualche anticipazione sul prossimo spettacolo di S. Valentino: ovviamente storie d’amore già note o da recuperare alla memoria.

Per ottenere lo scopo di ricreare nuove atmosfere –ha concluso il maestro- alla formazione classica della jazz band (5 sax, 4 trombe, 4 tromboni,)

ha voluto aggiungere chitarra, piano, contrabbasso e batteria.

La HJO, jazz orchestra, nata nel 2012, è pertanto composta da circa sedici artisti provenienti da varie esperienze,

e si propone di far conoscere una letteratura musicale sviluppatasi, specie in America, tra il terzo e il quarto decennio, e fino agli anni ’60, del Novecento.

Questo gruppo orchestrale diretto magistralmente appunto da Benvenuto Ramaci ha cominciato, già dal suo nascere,

a mietere successi, ottenendo anche numerosi premi.

Il repertorio è relativo principalmente, ma non solo, a swing e jazz, (Glenn Miller, Count Basic, Duke Ellington,

Dizzy Gillespie e Perez Prado, Tito Puente tra gli altri) in originale o attraverso arrangiamenti ad hoc.

Glenn Miller Story al Teatro Ambasciatori

Protagonista a tutto tondo della serata è stato dunque Glenn Miller – quel trombonista e poi direttore d’orchestra,

cui toccò di vivere e interpretare il suo tempo – e la sua affascinante musica tra fiati e ritmo.

Brani della sua vita, dell’amore per la moglie Helen, e della sua tragica decisione di entrare in guerra,

sono state quindi messe in scena da Ezio Donato, dandoci la dimensione non tanto del musicista quanto dell’uomo.

Alton Glenn Miller ( 1904 – 1944) quasi ventenne era entrato nell’orchestra di Ben Pollack,

approdando  a New York negli anni ’30 come free lance. Nel 1937 formò la sua prima band.

L’anno dopo prese vita un secondo gruppo, la Glenn Miller Orchestra, composta da 50 elementi,

che ottenne un grande successo attraverso la diffusione radiofonica.

Ma nel 1942 ‘l’uomo’ Miller per amor di patria volle arruolarsi come volontario nell’esercito americano.

Con il grado di capitano fu assegnato alla US Army Air Corps, per dirigere la Army Air Force Band in Inghilterra, allo scopo di incoraggiare i combattenti.

Nello stesso anno Glenn ricevette il primo ‘Disco d’oro’ della storia.

Miller scomparve improvvisamente – lasciando nello sconforto la moglie e il figlioletto- il 15 dicembre 1944,

mentre sorvolava la Manica a bordo di un aereo militare per raggiungere Parigi.

Né il suo corpo né l’aereo furono mai ritrovati dando luogo alle ipotesi più disparate circa le cause della sua morte.

Secondo alcune notizie, addirittura, il musicista sarebbe venuto a mancare per una crisi cardiaca a Parigi (dove era giunto) tra le braccia di una prostituta.

Glenn Miller Story al Teatro Ambasciatori

Secondo altre fonti l’aereo sarebbe stato abbattuto per errore dalle stesse forze alleate.

La Glenn Miller Orchestra comunque proseguì la sua attività dopo la guerra sotto la direzione di altri musicisti.

La big band siciliana che si è impegnata in quest’occasione è composta da: Andrea Iurianiello, Vito Latora, Daniele Limpido, Leonardo Ragaglia, Giovanni La Ferla (sax);

Giuseppe Spampinato, Matteo Frisenna, Dario Scimone, Salvo Musumeci (trombe);

Boris Latina, Alfredo Vitale, Rosario Patania, Nicola Crescenzi (tromboni);

e ancora da Sergio Casabianca alla chitarra; Angelo Fichera al piano; Luca Nicotra al contrabbasso, e Stefano Ruscica alla batteria.

Alla guida il maestro Ramaci, scoppiettante sorgente di ‘gioia di vivere’.

Trascinanti le musiche in programma: dalla famosissima e mitica Moonlight Serenade, all’eterna Rhapsody in Blue,

a Pennsylvania 6 – 5000, e ancora a Chattanooga Choo Choo…fino a raggiungere ben 18 brani.

Pubblico in estasi per i sedici musicisti guidati dal maestro Benvenuto Ramaci.

Grandi applausi per questo evento musicale unico, per questo magico concerto.

Silvana Raffaele

Foto e montaggio video Davide Sgroi

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