Caro bollette, mobilitazione in Sicilia

La mobilitazione il 7 novembre: «Per dire no al caro bollette che ha ridotto in ginocchio le imprese, i lavoratori che rischiano anche di subire i contraccolpi delle crisi aziendali, le famiglie»

Caro bollette, mobilitazione in Sicilia

Caro bollette, mobilitazione in Sicilia. Il 7 novembre le associazioni e sindacati lanciano la protesta: «Lasceremo il segno».

Caro bollette, mobilitazione in Sicilia

Caro bollette, mobilitazione in Sicilia. Il 7 novembre grande mobilitazione promossa dalle associazioni e dai sindacati. Sicilia in povertà energetica.

I vertici di Confcommercio Sicilia, Cna Sicilia, Confartigianato Sicilia, Confindustria Sicilia, Cidec, Confesercenti Sicilia, Claai Sicilia, Uil Sicilia, Cgil Sicilia,

Casartigiani Sicilia e Confagricoltura Sicilia si sono riuniti in videoconferenza e hanno deciso la data per manifestare.

Spiegano i responsabili dei sindacati:

«Per fare sentire la voce della Sicilia che lavora, che produce, che soffre gli effetti della crisi energetica».

«Per dire no al caro bollette che ha ridotto in ginocchio le imprese, i lavoratori che rischiano anche di subire i contraccolpi delle crisi aziendali, le famiglie».

I sindacati intendono:

«lasciare il segno e lanciare un chiaro segnale ai governi regionale e nazionale: così non si può più andare avanti, servono provvedimenti immediati».

La giornata scelta è lunedì 7 novembre.

In questo mese, comunicano i promotori dell’iniziativa, sarà messa in moto la macchina dell’organizzazione,

saranno coinvolti quanti più associati e iscritti, sarà delineata con cura la piattaforma rivendicativa e predisposta una strategia di sensibilizzazione nei confronti delle istituzioni.

Sottolineano i delegati sindacali con:

«L’auspicio, tra l’altro, è che in quella data siano già operativi entrambi gli esecutivi sia a Palermo che a Roma, così da presentare istanze specifiche rispetto a una continua escalation,

che non risparmia nessun tipo di attività, nessuna comunità, e che ha reso l’inseguimento alla sostenibilità economica una sorta di miraggio».

«Le famiglie hanno difficoltà ad arrivare a fine mese, molte imprese hanno deciso di chiudere temporaneamente (qualcuna anche in via definitiva) in attesa di tempi migliori.

Evidenziano inoltre nella nota che:

«è chiaro che a farne le spese sarà il tessuto produttivo siciliano in un periodo, tra l’altro, caratterizzato da tensioni inflazionistiche che hanno spinto gli operatori economici a riorganizzarsi,

anche sul piano dei prezzi, con ricadute di un certo tipo sui consumatori e sulle stesse famiglie».

Concludono infine:

«Insomma, un circuito tutt’altro che virtuoso che rischia di avere conseguenze drammatiche sulle prospettive di crescita dell’isola che, pure, dopo la pandemia, erano state individuate come positive».

Intanto, i sindacati promotori della giornata di mobilitazione informano di essere già al lavoro per ampliare la base della partecipazione.

Adesione che garantirà una risposta massiccia a sostegno delle esigenze di tutto il tessuto sociale e produttivo siciliano, famiglie, anziani, lavoratori, imprese.

Infine, è già in programma una riunione organizzativa che si terrà già la prossima settimana.

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