L'uomo, la bestia e la virtù al Brancati - interviste. Si tratta, di un intreccio di maschere grottesche e ironiche, giochi scenici in cui il pubblico può trovare quel divertimento che noi cerchiamo di trasmettere.
L’uomo, la bestia e la virtù al Brancati – interviste
L’uomo, la bestia e la virtù al Brancati – interviste. A portare Pirandello in scena al Teatro della Città ‘Vitaliano Brancati’, è stato il regista Carlo Ferreri.
Questo apologo del 1919 tratto dalla novella “richiamo all’oblio”, ci spiega il regista contiene in sé la struttura della farsa ‘scarpettiana’ ammettendo finalità pedagogiche – moralistiche.
In essa sono individuabili riferimenti a Boccaccio per la sensualità e carnalità degli argomenti e del linguaggio.
Pensiamo a Machiavelli quando assistiamo allo stratagemma adottato nel risolverle l’intreccio amoroso.
Il professore privato di latino Paolino, apparentemente uomo perbene e trasparente,
intrattiene una relazione clandestina con la madre del suo allievo,
la virtuosa ( a suo dire) signora Perella, moglie del capitano Perella, marinaio dai modi rudi e “bestiali “.
Quando per il professore le cose si mettono male, questi escogita un piano risoluto e cinico tanto da capovolgere i ruoli.
Per difendere la propria posizione è disposto a calpestare gli altri e perfino se stesso.
Per il regista Ferreri:
«Si tratta di un capolavoro pirandelliano una perfetta fusione tra umorismo e filosofia, in cui l’uomo veste i panni di una bestia,
ma se quest’ultima è istintiva nei comportamenti, può essere assolta. Lo stesso non si può dire per l’evoluto uomo darwiniano che dispone del pensiero e dell’intelletto».
Conclude il regista:
«Ma il teatro non si può proprio spiegare, va visto, va vissuto».
L’attore Riccardo Maria Tarci, ha interpretato il ruolo del professore Paolino,
un uomo che appare provato, un borderline diremmo oggi che rivela la sua angoscia al pubblico già dall’inizio,
importunando di fatto, l’amico dottor Pulejo (Massimo Leggio).
I panni della virtuosa signora Perella, sono stati vestiti da Evelyn Famà che,
ha stabilito un approccio grottesco e parodistico, pur mantenendo coerenza e credibilità al suo personaggio.
Emanuele Puglia ci spiega che ha interpretato il capitano Perella, la bestia, il cinghiale setoloso,
così definito dallo stesso Pirandello, e anche il look lo conferma, aggiunge l’attore scherzando simpaticamente.
Conclude Puglia:
«Si tratta, di un intreccio di maschere grottesche e ironiche, giochi scenici in cui il pubblico può trovare quel divertimento che noi cerchiamo di trasmettere».
Alessandro Bellia
Foto e montaggio video Davide Sgroi
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