ESPLODE PEN DRIVE IN PROCURA, UN ARRESTO

Esplode pen drive in procura, un arresto. Un ispettore di polizia rimasto ferito a Trapani. Gravi indizi anche per un secondo dispositivo scoppiato nel 2016.

ESPLODE PEN DRIVE IN PROCURA, UN ARRESTO

Esplode pen drive in procura, un arresto. La Polizia di Stato ha arrestato un palermitano di 51 anni, disoccupato, ritenuto responsabile dell’esplosione della pen drive.

Il dispositivo nell’ottobre 2018, ferì gravemente negli uffici della Procura della Repubblica di Trapani un ispettore superiore della polizia di Stato.

L’ispettore Gianni Aceto rimase ferito. L’investigatore il 9 ottobre 2018 stava svolgendo un’indagine su una “strana” busta, con dentro la pennetta.

La missiva fu recapitata oltre un anno prima a una avvocatessa, Monica Maragno. Il poliziotto, non sospettando nulla inserì la pen drive usb nel computer.

Lo scoppio lo investì all’improvviso ferendolo gravemente alla mano sinistra. La donna aveva ricevuto la busta in studio.

Nel mittente era indicato l’Ordine dei legali. Ma aprendo la missiva aveva trovato un biglietto intestato a un organismo dell’avvocatura che non aveva mai sentito nominare.

Insospettita, Maragno aveva chiamato l’Ordine che smentì l’invio della lettera. Così non fidandosi, il legale consegnò busta e pennetta al presidente dell’Ordine che la girò alla Procura.

Così iniziò l’operazione “Unabomber Pantelleria” condotta dalla squadra mobile di Trapani, insieme alla sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica.

Le indagini si legge in una nota, hanno permesso di: «raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti del 51enne palermitano e di far luce anche sull’esplosione, avvenuta a Palermo nel luglio 2016, di un’altra pen-drive, che ferì gravemente un venticinquenne».