GIARRE (CT): UCCIDE EX FIDANZATO DELLA FIGLIA

GIARRE (CT): UCCIDE EX FIDANZATO DELLA FIGLIA –

Giarre. L’omicida, ha 44 anni, incensurato è stato arrestato dai carabinieri nella sua abitazione, mentre era ancora in possesso dell’arma, con la quale aveva ferito mortalmente la sua vittima. La pistola era detenuta legalmente. Dalle indagini è stato appurato che il movente è riconducibile a una relazione extraconiugale intrattenuta tra la vittima e la figlia dell’arrestato. Nonostante da circa un anno la relazione era stata interrotta dalla donna, il 48enne non si era arreso e questa mattina si era recato a casa dell’ex per tentare di convincerla a ricominciare. Ma avrebbe avuto un diverbio con il padre della donna che, rientrato in casa, si è armato e gli sparato, ferendolo mortalmente. La sparatoria è avvenuta nella strada provinciale che unisce San Giovanni Montebello, frazione di Giarre, al comune di Sant’Alfio, in provincia di Catania. La vittima, è deceduta nell’ospedale Cannizzaro di Catania. I Carabinieri della locale stazione sono stati avvertiti da una telefonata. Una volta arrivati sul luogo della sparatoria hanno trovato il ferito ancora cosciente e raccolto la sua testimonianza. Durante il racconto, l’uomo ha fornito la descrizione del fatto e fornendo le generalità di chi gli aveva sparato. Ricostruzione confermata da altre persone presenti e dai primi rilievi investigativi. La vittima è stata subito trasferita nell’ospedale Cannizzaro di Catania, dove è giunto cadavere. I militari dell’arma hanno effettuato una perquisizione in casa del 64enne, poco distante dal luogo del delitto e lo hanno trovato ancora armato e in stato di agitazione. L’uomo non ha opposto resistenza e ha consegnato l’arma del delitto, una pistola Beretta calibro 6,32, regolarmente detenuta. Nel corso di una successiva perquisizione domiciliare, i carabinieri hanno trovato e sequestrato 4 fucili da caccia e un’altra pistola Beretta, tutti regolarmente detenuti. L’arrestato è stato sottoposto all’esame dello Stub su indumenti e mani ed è trattenuto in caserma in attesa di essere trasferito in carcere. La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta.