Il Catania si conferma squadra più in forma del campionato, bloccando la capolista Milan in una match giocato a viso aperto senza il minimo timore reverenziale. Davanti agli oltre ventimila del Massimino si svolge una battaglia divertente tra due squadre che alla lunga si sono equivalse, pareggiando oltre ai gol, anche chance e recriminazioni. Molte le polemiche nel post-partita, per un gol fantasma di Robinho, che fa il paio con quello annullato in maniera più che dubbia a Gomez qualche minuto prima.
il pareggio finale racconta di un primo tempo tutto sommato controllato dal Milan, soprattutto dopo il primo quarto d’ora, e sugellato dalla rete di Robinho al 34’. Sebbene il Catania parta forte nei primi minuti, com’è ormai solito fare, sfiorando il vantaggio con Bergessio in apertura e al 20’, i rossoneri prendono pian piano le misure ai ragazzi di Montella, alzando il baricentro e andando vicinissimi al bersaglio al 7’ con Emanuelson. Se il Catania porta a casa questo prezioso pareggio molto lo si deve a Carrizo, decisivo in almeno 2 occasioni nel primo tempo: su Emanuelson prima e poco dopo su Ibrahimovic. Queste due chance fanno però da preludio al vantaggio, firmato come detto da Robinho, ma confezionato da un monumentale Ibra, che si pianta al limite dell’area e serve al brasiliano un pallone che era davvero difficile sbagliare. Il Catania però non molla e al 37’ sfiora il pareggio con il suo uomo più pericoloso: solo la traversa nega la gioia del gol al Papu Gomez. Primo tempo dal ritmo forsennato che si chiude dopo due minuti di recupero.
Mister Montella capisce che lo svantaggio è soltanto un problema di applicazione e impartisce il dafarsi ai suoi all’intervallo. Il risultato è un dominio assoluto nei primi 15 minuti della ripresa, sul piano del gioco, dei nervi e della corsa. Le emozioni arrivano una dopo l’altra: prima Gomez si vede annullare un gol in maniera più che dubbia (il fuorigioco se c’è è di Bergessio), poi Barrientos si vede respingere da Antonini un tiro a botta sicura da pochi passi, infine Lodi calcia dal limite di poco a lato. Tante occasioni, costruite tutte in maniera diversa, ma al 56’ il gol arriva con la specialità della casa: angolo di Gomez, sponda di Legrottaglie e deviazione sottomisura di Spolli. Uno a uno meritato al Massimino. In realtà era impensabile che i rossazzurri potessero tenere quel ritmo indemoniato per tutta la seconda frazione di gioco e la mezzora finale è un continuo capovolgimento di fronte alla ricerca del gol da tre punti da entrambe le parti: per il Catania prova più volte il sempre generosissimo Almiron; dalla parte opposta è ancora Carrizo a superarsi su Ibra e Mexes. Al 65’, come detto, episodio da moviola: Robinho scarta Carrizo e calcia in porta, Marchese respinge da dentro la porta. Bergonzi fa proseguire, mentre è necessario più di un replay per rendersi conto che la palla probabilmente aveva varcato la linea. Per gli etnei nel finale dentro Lanzafame per Gomez e Llama per uno spento Barrientos; Allegri vuole vincere e gioca le carte Boateng, El Shaarawy e Maxi Lopez, il grande ex. Gli ultimi minuti sono palpitanti: proprio a tempo scaduto Izco ha la palla per fare crollare il Massimino, ma Antonini ancora una volta dice di no.
Un pareggio che fa bene al Catania, all’ottavo risultato utile consecutivo, sempre più da record in questo girone di ritorno grazie ad una squadra che corre e sa giocare a calcio (anche oggi grande prova di Lodi). Dopo lo 0-0 di mercoledì a San Siro contro Messi e compagni, ancora un pari per il Milan contro il “piccolo barca” etneo, pericolosa battuta d’arresto nella corsa scudetto. Allegri può però dirsi soddisfatto delle sontuose prove di Abate e Bonera, decisivi contro gli agili avanti rossazzurri, e del genio di Ibra, su cui vengono riposte tutte le speranze per il ritorno al Camp Nou di martedì sera.
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