PALERMO: SANITA’, SI ALLUNGANO LE LISTE D’ATTESA NEGLI OSPEDALI AGRIGENTINI. INTERROGAZIONE ON. DI BENEDETTO ALL’ARS

“Occorre  intervenire con urgenza ed efficacia immediata affinché sia ristabilita una uniformità di offerta di servizi in tutto il territorio siciliano, adottando  le azioni di competenza che possano consentire anche agli agrigentini pari opportunità di accesso alle prestazioni sanitarie”. La richiesta arriva dal Deputato all’Ars, Giacomo Di Benedetto, che ha presentato una interrogazione all’Assessore Regionale alla Sanità, Massimo Russo. La presa di posizione del parlamentare del Pd nasce dal fatto che  sulla base dei nuovi tetti di spesa assegnati, per le attività di riabilitazione,  all’ASP di Agrigento, per il triennio 2010 – 2012, con decreto assessoriale del 4 agosto 2010, viene fuori un quadro preoccupante. “Hanno finito con il penalizzare ulteriormente ed in maniera ancora più diffusa – evidenzia l’onorevole Di Benedetto – la condizione esistente, segnata da  una costante riduzione dell’offerta di prestazioni con conseguente allungamento delle liste di attesa. Questo provvedimento  va ad acuire una condizione già complessa e drammatica che è quella in cui si trovano i pazienti con disabilità grave a causa della insufficiente offerta di servizi riabilitativi dell’ASP di Agrigento. Condizione  denunciata a più riprese  dai pazienti e dai loro familiari, ma anche da Cgil e dal Tribunale per i Diritti del Malato di Agrigento,  che  non possono accettare lo stato di discriminazione. Una disuguaglianza, rispetto alle altre realtà siciliane, che tradotta in  numeri, si manifesta così: per la provincia di Agrigento   la quota prevista è di 12,72 euro pro capite a fronte di altre province che usufruiscono di quote pari a tre, quattro e persino cinque volte maggiori. Per di più l’ultimo posto in graduatoria non è giustificato da dati epidemiologici o indici di dipendenza degli anziani di età superiore a 64 anni. E allora – conclude l’onorevole Di Benedetto –  la Regione è chiamata ad assicurare a tutti i cittadini siciliani uniformità nelle prestazioni e nell’offerta di servizi, indipendentemente dalle loro province di appartenenza”

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