PALERMO: “CHIACCHIERATA” A PIU’ VOCI SU “L’ALTARE DELLO SPASIMO”

Come ogni anno Legambiente Sicilia ha organizzato la manifestazione Salvalarte in collaborazione con l’Assessorato regionale dei Beni culturali e l’Assessorato regionale del Turismo.

Sabato 6 novembre alle ore 11 presso il Complesso dello Spasimo di Palermo è organizzata una “chiacchierata” a più voci su “L’altare dello Spasimo”.

 

L’altare rappresenta un pezzo di storia della primitiva Compagnia di Gesù in Sicilia.

Nella scorsa primavera la mostra “Lo Spasimo e gli Spasimi di Sicilia” a Palazzo Abatellis è stata l’occasione per ricordare che il dipinto di Raffaello originariamente nella chiesa appunto “dello Spasimo”, è strutturalmente connesso ad un’altra opera, purtroppo storicamente vittima di “disattenzioni”. Ci riferiamo infatti all’altare marmoreo commissionato nel 1516 ad Antonello Gagini per la chiesa di Santa Maria di Monte Oliveto: l’altare fu ultimato prima del 1519, e vi fu collocata, appunto, la tela di Raffaello intitolata “Andata al Calvario” o “Spasimo di Sicilia”. Le due opere rimasero nella chiesa fino al 1573, anno in cui i monaci si trasferirono nella chiesa di Santo Spirito, dove altare e tela vissero insieme sino al 1661, quando la tavola venne donata a Filippo V, re di Spagna, e oggi si trova al Prado. A metà del ‘700 gli Olivetani si trasferirono nella chiesa di San Giorgio in Kemonia, asciando l’altare in Santo Spirito, dove rimase fino al 1782, quando fu trasportato e rimontato nella chiesa del Collegio dei Gesuiti sul Cassaro, e al posto del dipinto fu collocata l’icona marmorea di San Luigi Gonzaga (vedi la fotografia dei primi decenni del XX secolo, archivio della Soprintendenza per i beni culturali). Nel 1928 per la dismissione della Chiesa (destinata a ingresso della Biblioteca Nazionale) le opere furono smembrate e nel 1951 l’altare smontato fu portato nella sede gesuitica di villa San Cataldo a Bagheria. La cronaca dell’ultimo quarto di secolo è altrettanto costellata di episodi. Del 1986 è la notizia sul rinvenimento e ordinamento delle parti dell’altare, del 1997 il ritorno allo Spasimo, con l’intento del rimontaggio nella collocazione originaria, del 2004 il progetto per la struttura di supporto, e finalmente il 29 marzo 2007 il Comune annunziò il “Via libera ai lavori di restauro del celebre altare… attualmente scomposto in circa cinquanta pezzi e conservato nel complesso monumentale di Santa Maria dello Spasimo. I lavori sono finanziati dall’assessorato al Centro storico del Comune e le risorse economiche sono già disponibili. Entro l’estate si partirà con la gara per l’affidamento dei lavori e l’inizio dell’opera di restauro. L’intervento e la ricollocazione dell’altare verranno completati entro l’anno”. Ma sono passati oltre tre anni dal comunicato e oltre due dalla prevista data per il “fine lavori”, e dell’altare non abbiamo notizie pubbliche. Sappiamo “a microfoni spenti” che ogni difficoltà progettuale e tecnica è stata affrontata, e quindi la domanda, a tutti gli attori di queste vicenda è: quando potremo rivedere almeno l’altare? che qui riproduciamo con l’affascinante montaggio dell’opera raffaellesca.

 

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