Io, Sarah al Centro Zo

Il racconto è straziante, travolgente e capace di toccare profondamente il lettore-spettatore

Io, Sarah al Centro Zo. Tra i ricordi, visioni e rimandi al suo teatro, la pièce è un viaggio intimo tra le riflessioni di una donna appassionata e fragile.

Io, Sarah al Centro Zo

Io, Sarah al Centro Zo. Domenica 8 settembre, alle ore 21, il centro culturale Zo ospita il monologo delle ultime ore di Sarah Kane.

Sensazioni e dolore nelle ultime ore di Sarah Kane, con la regia di Giovanni Arezzo, Alice Sgroi, spettacolo prodotto da Mezzaria Teatro.

La rappresentazione è tratta dal romanzo di Francesca Auteri, “Io, Sarah”.

La piece è un monologo post-mortem in cui a parlare è Sarah Kane.

Il racconto è straziante, travolgente e capace di toccare profondamente il lettore-spettatore.

Francesca Auteri, riesce a trasmettere il dissidio interiore di Sarah, rassegnata all’autodistruzione e la contemporanea ricerca di una via di uscita dalla sua sofferenza.

Io, Sarah al Centro Zo

Sarah, drammaturga inglese morta suicida a ventotto anni, uccisa dalla solitudine dalla mancanza di amore, ripercorre le cinque ore precedenti al suo suicidio.

Dopo essersi strangolata con i lacci delle sue scarpe nel bagno dell’ospedale psichiatrico in cui era ricoverata, nel tentativo di liberarsi delle sue ossessioni.

Sarah – non morta si trova in un non-luogo definito solo dallo scorrere del tempo- si ritrova a dover fare i conti con i suoi mostri, perseguitata dai pensieri che sono stati causa del suo stesso suicidio.

Tra i ricordi, visioni e rimandi al suo teatro, “Io, Sarah” è un viaggio intimo tra le riflessioni di una donna appassionata e fragile.

Ella è tanto capace di dare amore quanto desiderosa di riceverne.

Si trova in bilico tra dannazione e salvezza, e si ritrova costretta a dover decidere il proprio destino anche dopo la morte.

Giada Pagliari

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