FORMAZIONE, PRONTI A RIPARTIRE. PROTESTANO I LAVORATORI

Le organizzazioni dei lavoratori ‘Usb-Cobas’ e l’associazione ‘Gli Irriducibili’ chiedono chiarezza

Formazione, pronti a ripartire. Protestano i lavoratori. i lavoratori non ci stanno, è solo caos: «Musumeci si dimetta» e annunciano una class action che coinvolgerà tutti i settori produttivi della Sicilia.

FORMAZIONE, PRONTI A RIPARTIRE. PROTESTANO I LAVORATORI

Formazione, pronti a ripartire. Protestano i lavoratori. I corsi cominceranno prima della fine dell’anno e la maggior parte delle assunzioni gli Enti le eseguiranno scegliendo secondo l’albo dei formatori, considerato che la selezione dall’albo non potrebbe essere un obbligo per effetto di sentenze che sono state emanate in diverse occasioni.

Ne è convinto anche l’assessore regionale all’istruzione e formazione professionale Roberto Lagalla per il quale la formazione cosiddetta ‘a sportello’ era l’unico modo per uscire dalle difficoltà. Intanto, fra albo aggiornato solo parzialmente e ritardi vari, per i lavoratori del comparto formativo si potrebbero generare una moltitudine di disagi.

Tenendo conto della situazione, i sindacati ‘Usb-Cobas’ e l’associazione ‘Gli Irriducibili’ denunciano: «il mancato utilizzo di miliardi di euro tra fondi Fse, Fesr, Pac, Pon metro, Patto per il Sud da destinare anche alla formazione professionale e, per questo, chiedono le dimissioni del presidente Musumeci e della sua giunta di governo e annunciano una class action che coinvolgerà tutti i settori produttivi della Sicilia».

Usb e Irriducibili tuonano: «I dati sono stati comunicati dalla Commissione Europea che ha comunicato che il governo regionale ha in dotazione 43.569.082,738 euro di fondi Fse e 31.496.624,416 di cofinanziamento nazionale per un totale di circa 75 miliardi di cui impegnati solo il 35% ma spesi solo il 3%». Inoltre si tratta di: «una calcolata strategia che ha prodotto un danno gravissimo per tutti i cittadini siciliani».

Intervengono ancora i responsabili delle sigle sindacali: «A due mesi dalle denunce e richieste presentate dai sindacati nulla è stato prodotto, se non obbrobri semi-ufficiali come, ad esempio, l’ultimo scempio dell’assessorato alla formazione con la creazione di improponibili elenchi suddivisi per provincia prima, e, successivamente nel sito istituzionale della Regione, l’ennesimo elenco Formazione, pronti a ripartire. Protestano i lavoratori‘aggiornato’ di 8.589 iscritti, di cui 1.139 in età pensionabile e in pensione, deceduti, soggetti con procedimenti penali, doppioni, e 12 nominativi che ancora non risultano nati. Tutto questo con lo scopo preciso di deviare l’attenzione per poter inserire gli operatori iscritti dal 2009 sino al 2016».

Insinuazioni alle quali l’assessore alla Formazione Lagalla risponde chiarendo che: «nell’albo esiste una distinzione chiara fra i nomi già verificati e quelli che non sono stati certificati» (leggi qui)

Aggiungono, però, le associazioni dei lavoratori: «E’ chiaro  che questi dati sono falsati artatamente e ridefinire il numero preciso di iscritti all’albo porterebbe, anche alla luce dei dati forniti dalla Commissione Europea, a una ridefinizione del quadro che non lascerebbe più spazio alle promesse politiche».

Le organizzazioni dei lavoratori chiedono: «che fine abbia fatto la task force che il presidente Musumeci aveva annunciato a febbraio di quest’anno, al ministero del Lavoro, per la programmazione dell’utilizzo delle somme non spese». E concludono i sindacati: «Tutte tecniche per tenere a bada i malumori degli elettori dando la sensazione di avere fatto il proprio dovere».

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