MONTANTE, SPIAVA LE INDAGINI SU DI LUI

caltanissetta operazione di polizia

Montante, spiava le indagini su di lui. L'imprenditore è accusato di corruzione con altre 5 persone. Avrebbe realizzato una rete di pubblici ufficiali infedeli, attraverso la quale spiava ogni indagine che gli permetteva di detenere dossier su politici, magistrati e da ultimo avrebbe spiato anche le indagini a suo carico. Sarebbero indagati tra i fermati anche 3 poliziotti di Palermo.

MONTANTE, SPIAVA LE INDAGINI SU DI LUI

Montante, spiava le indagini su di lui. Arrestato a Caltanissetta con altre cinque persone, l’ex presidente di Sicindustria Antonio Calogero Montante, attualmente presidente della Camera di commercio di Caltanissetta e presidente di Retimpresa servizi di Confindustria nazionale. Le indagini della squadra mobile e della procura di Caltanissetta gli contestano di aver creato una rete illegale per spiare l’inchiesta che era scattata nei suoi confronti tre anni fa, dopo le dichiarazioni di alcuni pentiti di mafia.

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di essersi associati allo scopo di commettere più delitti contro la pubblica amministrazione e di accesso abusivo a sistema informatico, nonché più delitti di corruzione.

Tra gli arrestati nell’operazione ‘Double face’, tutti ai domiciliari, ci sarebbero anche tre agenti della polizia che avrebbero fatto parte di una rete di spionaggio al servizio di Montante. Erano in servizio a Palermo; uno poi andato in pensione. A un sesto uomo indagato è Montante, spiava le indagini su di luistato notificato un provvedimento di interdizione (sospensione per un anno dal lavoro).

Montante Il 22 gennaio di due anni fa, aveva ricevuto un avviso di garanzia per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, dove venivano ipotizzati legami d’affari e rapporti di amicizia con Vincenzo Arnone, boss di Serradifalco, figlio di Paolino Arnone, storico padrino della provincia di Caltanissetta morto suicida in carcere nel 1992. Vincenzo Arnone è stato testimone di nozze di Montante. L’imprenditore ha ricoperto anche la carica di responsabile nazionale per la legalità. Per lui le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione. Montante è stato uno degli esponenti di punta della svolta antimafia di Confindustria.

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