DE CANIO “SERVE CONTINUITA’, DOBBIAMO FAR CRESCERE LA FIDUCIA”

La sfida tra Torino e Catania è quasi una sfida tra i due tecnici ovvero Ventura e De Canio, con quest’ultimo che non è mai riuscito a battere il primo nei 5 confronti precedenti, solo uno di questi si è svolto in Serie A. Al di là delle motivazioni dei tuoi tecnici, c’è assolutamente una classifica da smuovere per entrambi i club, per il Torino bisogna riprendersi dalla doccia fredda arrivata contro il Cagliari dopo il pareggio casalingo contro la Roma, per il Catania il discorso è differente, i tre punti arrivati contro l’Udinese hanno dato una scossa al morale della società etnea, che però deve dare  la giusta continuità soprattutto in trasferta.
Per i granata solo due le assenze oltre a Gillet (squalificato fino a Gennaio 2017), ovvero Rodriguez e Larrondo. Quindi solito 4-3-3 per Ventura con Padelli, in difesa da destra a sinistra Darmian-Bovo-Moretti-D’Ambrosio, nessun dubbio al centrocampo con i titolarissimi Vives e Gazzi con l’unico ballottaggio tra Brighi e Bellomo per una maglia da titolare, stesso discorso in avanti con i titolarissimi Cerci e Immobile che saranno accompagnati da uno tra El Kaddouri e Barreto, dubbi che si scioglieranno solo durante la rifinitura. Buone notizie per il Catania con i rientri di Barrientos e Spolli tra tutti e la prima convocazione per il terzino destro argentino Peruzzi. Formazione quindi speculare per De Canio un 4-3-3 con il rientrante Andujar, difesa con Alvarez a destra e il confermato Capuano a sinistra, due maglie per tre centrali di difesa Spolli-Gyomber-Legrottaglie, con i primi due che sembrano essere favoriti, centrocampo composto dal rientrante Plasil e la coppia mancina Tachtsidis-Guarente. In attacco tridente formato presumibilmente da Castro-Lopez con il ballottaggio tra Keko e Barrientos.
Presso il centro sportivo Torre del Grifo oggi sono stati questi i temi della conferenza stampa di Mister De Canio in vista quindi della partita contro i granata.

La vittoria contro L’Udinese che effetti benefici ha portato durante la sosta ed in che modo può tornare utile contro il Torino?

“Vincere aiuta a stare bene a tutti, cresce la fiducia. Le vittorie aiutano a crescere, se però vengono metabolizzate nel giusto modo, a volte anche da errori e da sconfitte si possono trarre stimoli per migliorare”.

La vittoria contro l’Udinese ha portato pure il ritorno al gol di Maxi Lopez, quanto questo può essere positivo per la squadra?

“Gli attaccanti vivono per il gol. Può sembrare un luogo comune ma in effetti è così. La vittoria però resta della squadra. Spero che adesso Maxi possa tornare ad esprimersi meglio.  Lopez viene da un periodo non felicissimo quindi credo che le sue motivazioni possano aiutare. Giocatori come lui devono trascinare la squadra. Maxi è un ragazzo molto sensibile e credo che possa benissimo aiutare la squadra”.

Il rientro di molti giocatori è una nota positiva per il Catania. C’è la possibilità di vedere qualcuno di loro con la maglia da titolare?

“Qualcuno si, qualcuno no. Ci sono situazioni da valutare. Alcuni sono più stanchi, alcuni per la nazionale. Non è così semplice. Sono tutte riflessioni che un allenatore deve fare, ogni situazione è diversa l’una dall’altra e deve essere valutata singolarmente”.

Barrientos però sappiamo che probabilmente è uno dei candidati alla maglia da titolare..

“Questo è un concetto generale che non ho espresso io. In condizioni generali è un conto, in queste condizioni un altro. Bisogna valutare caso per caso.

Ma Plasil sarà schierato?

“Plasil è uno di quelli che non so se giocherà. Devo valutare se è già al 100% delle sue forze, se non ho la certezza assoluta non giocherà. Valuterò per lui che per altri”.

Torino-Catania sarà una sfida tra due squadre che competono per la salvezza o reputa che il Torino ambisca anche a qualcosa di più?

Sono due squadre molto vicine. Una vittoria contro il Genoa sfumata negli ultimi minuti avrebbe dato la possibilità di stare ancora più vicine. Probabilmente in questo momento il Torino ha maggiore serenità.

Ventura può cambiare i suoi moduli. Ma la sua identità è sempre la spinta sugli esterni. Quanto può servire un pressing alto? E serve il non aver mai visto da parte sua contro Ventura?

“Non credo che il problema sia quello di non aver mai vinto contro Ventura. Il punto di vista tattico è importante contro chiunque, quando una squadra gioca bene bisogna applicare una situazione di pressing. Queste sono cose che comunque si provano in allenamento e devono far parte della squadra. Noi abbiamo iniziato a lavorarci e siamo consapevoli che è un dispendio energetico notevole. Una squadra contro il Torino abituata a pareggiare bene come contro la Roma, può anche evidenziare una difficoltà nel momento in cui il pressing non andasse bene”.

Avete fissato degli step all’interno dello spogliatoio?

“Non sono solito fare questi discorsi, perché possono essere facilmente smentiti. Se poniamo un obiettivo che è anche solo temporaneo e poi non dovessimo riuscire a raggiungerlo, potrebbe portare alla mancanza di fiducia. Il momento attuale ci impone di avere maggiore attenzione in qualsiasi situazione. Bisogna migliorarsi e di uscire bene da questa situazione di classifica. Quello che è riuscito bene a questa squadra dal punto di vista del gioco deve essere il punto di riferimento.  Possibile che alla fine del girone di andata non si riesca quindi perché porre un obiettivo se poi si può raggiungere questo stesso nel girone di ritorno? Io credo di più in un discorso giornaliero.  Se ci sono due o più vittorie consecutive cambiano gli obiettivi di una singola squadra”.

Nel rispetto di quei parametri che sta seguendo per trovare gli undici titolari che giocheranno contro il Torino, sta valutando le prestazioni dei vari giocatori che come Leto hanno fatto la differenza contro l’Udinese?

“Non è questione di giocare dall’inizio, è questione di essere comunque nelle condizioni di poterlo fare. Molto dipende dall’atteggiamento che può avere un giocatore, adesso è un ragazzo più sereno e più attento e ha capito molto meglio il suo momento. Il compito di un allenatore è soprattutto che le risorse di ogni singolo giocatore si possano esprimere al meglio”.

Il rientro di tutti i difensori, compresi i portieri, le può dare maggiore possibilità di scelta?

“Bisogna valutare caso per caso, finalmente ho un reparto più o meno al completo. Così posso valutare un gruppo più ampio nelle possibilità di scelte e dà ai calciatori una maggiore sicurezza, più persone possono concorrere al raggiungimento di un obiettivo. Da un punto di vista psicologico è importante per dare maggiori sicurezze. Non ci siamo allenati molto tutti insieme a causa di infortuni e nazionali però già questo è per me un aspetto positivo”.

Vari sono state le sorprese come Biraghi alto a sinistra e Alvarez spostato al centrocampo, quali sono le altre sorprese che ci darà?

“Non sono sorprese. Queste sono scelte che vengono fatte secondo una logica che durante quel momento della partita bisogna seguire. Non mi reputo integralista. Credo che durante vari momenti della gara bisogna fare certe scelte”.

Recuperare gli infortunati e fare punti contro il Torino per ritrovare la fiducia: questi gli imperativi di mister De Canio. I precedenti all’Olimpico sorridono ai granata, infatti sono 26 gli scontri in Serie A con solo 5 vittorie da parte degli etnei (tutti in Sicilia) mentre sono ben 10 le vittorie del Torino. Negli ultimi due scontri la sfida si è risolta con un risultato di pareggio mentre sono ben 11 sfide che il Torino non perde contro il Catania eccetto nella sfida del 2008 con una rosssoazzurra. Il Catania è l’unica squadra in questo campionato ad aver sempre perso in trasferta, cambiare rotta sarebbe decisivo in vista del futuro. Parola ai giocatori in campo adesso.

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