ARS: MANCA IL NUMERO LEGALE RINVIATO IL DPEF. M5S, PRIMA STOP AL MUOS

Ars. I deputati torneranno a riunirsi il 6 febbraio, quindi il voto sul Dpef slitta ancora una volta. Dopo il secondo rinvio, alla riapertura dei lavori, infatti, è mancato nuovamente il numero legale. Da registrare che nella seduta di martedì era già mancato per due volte. Nella seduta di oggi  sono stati i deputati del Movimento 5 stelle a bloccare tutto abbandonando l’aula per protestare contro il mancato stop ai lavori del Muos. Tantè che in chiusura della riunione, il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone ha detto: “Apprezzate le circostanze  piuttosto che rinviare i lavori di un’ora come previsto dal regolamento, è preferibile rinviare direttamente alla prossima seduta”.  Così Mercoledì 6 febbraio alle ore 16 l’aula tornerà a riunirsi con all’ordine del giorno il voto sul Dpef e le comunicazioni del presidente della Regione Rosario Crocetta sui fondi comunitari. Nello Musumeci, deputato regionale de La Destra al termine della seduta ha risposto ai giornalisti presenti che ne chiedevano i motivi: “ebbene si per ben tre volte è mancato il numero legale sul Dpef – spiega Musumeci –  abbiamo voluto evidenziare il perimetro di una maggioranza che non c’è. Ma un dato è evidente: c’è in corso un ‘ricatto’ dei grillini che, non partecipando al voto neppure oggi, dimostrano di avere ormai puntato la pistola alla tempia del centrosinistra”.

Sono stati i deputati del Movimento 5 stelle a bloccare tutto abbandonando l’aula per protestare contro il mancato stop ai lavori del Muos. “La gente si sente presa in giro – dicono in una conferenza stampa -, la campagna elettorale non c’entra: c’è stato un voto del parlamento con una mozione per dire no al Muos, e quel voto deve essere rispettato. Non abbiamo critiche particolari al documento economico, lo voteremmo anche, ma oggi era necessario far parlare del Muos, c’è in ballo la salute dei cittadini”.  Giancarlo Cancelleri, capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars, prende le distanze dal governo: “Noi non facciamo parte della maggioranza, siamo all’opposizione. Ma facciamo opposizione in forma nuova e propositiva: la nostra è un’opposizione equidistante. Con la nostra assenza al momento del voto sul Dpef abbiamo voluto alzare il tiro, abbiamo voluto far scoppiare il caso: lo abbiamo fatto apposta”.

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