CATANIA: ADDIO AL TENORE SALVATORE LICITRA, MUORE L’EREDE DI PAVAROTTI. IL CORDOGLIO DEGLI ARTISTI DEL TEATRO ALLA SCALA E DEI POLITICI SICILIANI

Era considerato l’erede di Luciano Pavarotti’. A settembre si doveva esibire a Tokyo con Ernani, a ottobre alla Royal Opera House con la Turandot e a Taipei con l’Aida, mentre nel 2012 a Chicago. Salvatore Licitra è morto oggi all’ospedale Garibaldi di Catania. Fin dall’inizio le sue condizioni erano considerate molto gravi. Qualche giorno fa si era schiantato con la sua Vespa contro un muretto, a Donnalucata, nel Ragusano, dove il 3 settembre doveva ritirare il Premio Ragusani nel Mondo. Nell’impatto era rimasta illesa la sua fidanzata cinese di Shanghai, 29 anni. “Le condizioni cliniche, seguite dall’equipe di rianimatori del dott. Sergio Pintaudi – recita il comunicato – hanno sempre mostrato un carattere evolutivo in senso negativo, sino al determinarsi della cessazione di tutte le funzioni cerebrali». Su delega del sostituto procuratore di Ragusa Alessia La Placa, ad autorizzare il prelievo degli organi è intervenuto il sostituto procuratore della Repubblica di Catania Angelo Busacca. Al primario del reparto di Rianimazione Sergio Pintaudi, che, comunicando lo stato di morte encefalica ha chiesto ai familiari di autorizzare il prelievo degli organi a scopo di trapianto, la madre di Licitra, sig.ra Paola, ha detto: “Mio figlio ha avuto il dono del bel canto che lo ha fatto grande in tutto il mondo. Chi lo ha conosciuto sa bene quanto generoso  sia stato sempre. Questo atto adesso lo rende testimone straordinario della sua umanità, che mette a disposizione di chi soffre”.

La camera ardente sarà allestita nel teatro massimo ‘Vincenzo Bellini di Catania. “Mio figlio – ha detto la madre, sig.ra Paola, che ha sempre incoraggiato il suo talento – ha avuto il dono del bel canto che lo ha fatto grande in tutto il mondo. Chi lo ha conosciuto sa bene quanto generoso sia stato sempre. Questo atto adesso lo rende testimone straordinario della sua umanità, che mette a disposizione di chi soffre”. Domani alle ore 10.30 il direttore generale dell’Arnas Garibaldi Angelo Pellicanò, ill direttore dell’U.O. di Anestesia e Rianimazione Sergio Pintaudi e il direttore dell’U.O. di Neurochirurgia Salvatore Cicero incontreranno i giornalisti nella Sala Dusmet del Presidio Ospedaliero Garibaldi-Centro di Catania.

Proprio in Sicilia, durante una vacanza, Licitra, diciottenne, aveva scoperto per caso le sue doti di cantante lirico. I genitori di origini isolane, emigrati per lavoro a Berna, in Svizzera, dove il tenore era nato il 21 novembre 1968, tornavano spesso d’estate nella loro terra, ad Acate. Lì, ascoltando una canzone alla radio, Licitra cominciò ad imitarla rivelando le sue capacità canore. Diplomato ai Corsi Verdiani a Parma, debutta nel 1998 in Un ballo in maschera. Il successo internazionale arriva nel maggio del 2002, quando sostituisce Pavarotti al Metropolitan Opera, nel ruolo di Caravadossi in Tosca. Il New York Times lo saluta come un “tenore degno della grande tradizione italiana”.

le esternazioni di cordoglio:

Il Teatro alla Scala di Milano, come tutto il mondo dell’opera, e’ “in lutto” per la scomparsa di Salvatore Licitra, un artista che con il teatro “ha intrecciato piu’ di dieci anni della sua storia personale”. “Il filo sottile si e’ spezzato”, scrive la direzione del Piermarini in una nota. “Dalla stagione 1998-1999, in cui aveva debuttato con ‘La forza del destino’ di Verdi, sotto la direzione di Riccardo Muti, Licitra – ricorda il teatro – aveva calcato piu’ di sessanta volte il palcoscenico della Scala”. Era stato anche Don Alvaro nella tournee a Tokyo del 1999, Riccardo in ‘Ballo in maschera’, Manrico in ‘Trovatore’, Macduff in ‘Macbeth’, Cavaradossi in ‘Tosca’, Radames in ‘Aida’ e, recentemente, Turiddu in ‘Cavalleria rusticana’ con Daniel Harding sul podio. “Tenore drammatico, di forza, Licitra – scrive ancora la direzione della Scala – rappresentava la scuola e la tradizione del canto italiano, nel suo naturale rapporto con la parola. Ferisce la sua scomparsa nel pieno della carriera”

Morte tenore Licitra. Antoci: “Un grande artista che ci lascia con un grande atto d’amore. La morte di Salvatore Licitra lascia un vuoto incolmabile non solo nel firmamento lirico italiano ma anche nella nostra comunità provinciale”. Così il presidente della Provincia Franco Antoci ricorda il tenore Salvatore Licitra. Piangiamo il grande artista e soprattutto l’uomo – aggiunge Antoci – che abbandona la vita terrena con un grande gesto d’amore attraverso la donazione degli organi frutto della decisione della famiglia. E’ un altro motivo d’orgoglio per questo ‘figlio’ della nostra terra che avremmo voluto abbracciare e festeggiare in questi giorni se tutto fosse andato secondo programma. Ora cercheremo nel migliore di modi di onorare la sua memoria. Siamo particolarmente vicini ai familiari del tenore in questo momento di grande dolore sicuri anche di interpretare i sentimenti di vivo cordoglio di tutta la popolazione iblea”.

“Con Salvatore Licitra scompare una delle figure più fulgide della lirica nazionale e internazionale, lasciando un vuoto incolmabile nei familiari e in quanti ne hanno apprezzato le sue doti di artista e uomo di cultura. Un talento che il destino ha voluto potesse esprimersi solo per la breve fase della sua vita in cui ha potuto esibire le sue eccezionali capacità di tenore, artista apprezzato in tutto il mondo ma rimasto attaccato alla sua terra. Abbiamo sperato sino all’ultimo che Licitra riuscisse a farcela ma sapevamo dai medici che lo hanno seguito con straordinaria dedizione, come le sue condizioni di salute erano diventate disperate. A questa giovane vita spezzata prematuramente Catania e la Sicilia renderanno tutti gli onori che merita: per questo d’intesa col sovrintendente abbiamo pensato di allestire la camera ardente al Teatro Massimo Bellini per l’ultimo saluto sulla scena, come tributo e riconoscimento che si deve a un grande artista”

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*